Il Tribunale di Torino ha emesso una condanna a 4 anni di reclusione nei confronti di Lorenzo Venera, noto con il nome d’arte Amnesia, per maltrattamenti aggravati ai danni della sua ex compagna. La sentenza arriva al termine di un processo che ha portato alla luce episodi di violenza fisica e psicologica perpetrati dal rapper, originario di Grugliasco, nei confronti della donna. Il giudice Elisabetta Chinaglia, che ha presieduto la corte, ha inoltre disposto un risarcimento danni: 10mila euro per la vittima e 5mila euro per la figlia della coppia.
La vicenda giudiziaria è iniziata dopo che la donna, una 31enne, ha deciso di denunciare il comportamento violento del suo ex compagno. Secondo quanto emerso durante il processo, gli abusi si sarebbero verificati in un arco temporale che va dal 2018 fino al novembre 2024, anche se la denuncia è stata formalizzata solo alla fine dello scorso anno. Il punto di svolta è stato un episodio particolarmente grave: i vicini di casa della coppia hanno allertato le forze dell’ordine a causa dei rumori provenienti dall’appartamento. In quella circostanza, la donna era stata colpita con un pugno sul labbro e afferrata per il collo. L’intervento dei carabinieri ha dato avvio alle procedure previste dal Codice rosso, portando prima all’arresto in carcere e successivamente ai domiciliari per Lorenzo Venera.
Durante il dibattimento, la donna ha raccontato dettagli inquietanti riguardo alle minacce ricevute. In aula ha riferito che il rapper avrebbe più volte fatto riferimento a tragici casi di femminicidio, come quelli di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, dicendole: “Sarai la prossima Giulia”. La testimonianza della vittima ha ricostruito una serie di episodi violenti che risalgono a diversi anni prima, tra cui tentativi di strangolamento e percosse ripetute. La donna ha inoltre dichiarato che gli atti di violenza si sarebbero verificati anche davanti alla figlia della coppia, una bambina di pochi anni.
Il pubblico ministero ha sostenuto la tesi dell’accusa, chiedendo una condanna severa per il rapper. Il giudice Chinaglia ha accolto questa richiesta, riconoscendo la gravità dei fatti contestati e la credibilità delle testimonianze fornite dalla parte civile. L’avvocato della vittima ha espresso soddisfazione per l’esito del processo, affermando: “Il tribunale ha riconosciuto come sono andate le cose”.
Di contro, l’avvocato difensore di Lorenzo Venera ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello. Secondo la difesa, gli episodi riportati dalla vittima sarebbero stati sporadici e non configurerebbero il reato di maltrattamenti continuati. La strategia del legale punta a ottenere l’assoluzione del cantante, contestando la valutazione fatta dalla corte.
La vicenda giudiziaria di Amnesia, già noto per la sua partecipazione al programma televisivo “Amici”, ha attirato grande attenzione mediatica anche per il riferimento ai casi di femminicidio citati durante il processo. L’inchiesta ha evidenziato come la gelosia ossessiva dell’uomo abbia alimentato comportamenti violenti e intimidatori nei confronti della sua ex compagna. La donna ha raccontato di essere stata perseguitata per anni da atteggiamenti aggressivi e minacce costanti.
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