La gestione dei concerti del celebre trio Il Volo ad Agrigento, parte del progetto “Natale ad Agrigento”, è finita sotto accusa per presunte irregolarità nella distribuzione dei biglietti e un ricavato benefico ben al di sotto delle aspettative. A sollevare la questione è stato il deputato di Italia Viva, Davide Faraone, che ha espresso critiche nei confronti dell’evento e delle modalità con cui è stato organizzato.
I concerti, tenutisi il 31 agosto e il 1° settembre 2024, sono stati inseriti nelle celebrazioni per Agrigento Capitale della Cultura 2025 e registrati per essere trasmessi a dicembre su Canale 5. Tuttavia, la scelta di chiedere agli spettatori di indossare abiti invernali in piena estate ha già suscitato polemiche. A queste si sono aggiunte le dichiarazioni di Faraone, che ha denunciato l’uso di fondi pubblici e la distribuzione gratuita di numerosi biglietti, compromettendo così la raccolta benefica.
Secondo quanto riportato dal deputato, l’evento avrebbe avuto un costo complessivo superiore a un milione di euro, finanziato con fondi pubblici. “Oltre un milione di euro per un’operazione confezionata su misura per la TV, pagata profumatamente anche all’emittente stessa”, ha scritto Faraone in un tweet. Il ricavato previsto dalla vendita dei biglietti, destinato interamente alla beneficenza, avrebbe dovuto raggiungere i 96.000 euro, ma si è fermato a poco più di 42.000 euro.
La causa di questa riduzione, secondo Faraone, è da attribuire ai numerosi biglietti regalati a “autorità, amici e amici degli amici”. Il deputato ha sottolineato come tali omaggi abbiano privato l’evento di una parte significativa delle entrate, che avrebbero potuto essere destinate a scopi benefici. “Proprio quelli che, potendo, avrebbero dovuto dare di più, non di meno”, ha aggiunto.
Inoltre, il deputato ha ricordato le rassicurazioni iniziali fatte dalle istituzioni locali. “E dire che, all’epoca, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco di Agrigento Francesco Micciché giurarono solennemente: ‘Niente favoritismi’”, ha scritto. Tuttavia, secondo le sue dichiarazioni, queste promesse non sarebbero state rispettate.
Oltre alle questioni economiche, Faraone ha evidenziato anche l’assurdità della scelta di organizzare un “concerto di Natale” in piena estate, sotto il caldo sole siciliano. La decisione sarebbe stata dettata esclusivamente da esigenze televisive, sacrificando il contesto naturale e la coerenza dell’evento.
La polemica sollevata da Faraone mette in discussione non solo la gestione dei fondi pubblici impiegati per l’organizzazione dei concerti, ma anche l’efficacia delle iniziative benefiche legate a eventi culturali di grande portata. L’accusa di favoritismi nella distribuzione dei posti in platea solleva interrogativi sull’equità e sulla trasparenza delle operazioni.
Nonostante le critiche, i concerti de Il Volo hanno rappresentato un momento importante per le celebrazioni di Agrigento Capitale della Cultura 2025, attirando l’attenzione mediatica e consolidando il ruolo della città come centro di eventi culturali. Tuttavia, le controversie emerse rischiano di offuscare gli aspetti positivi dell’iniziativa.
L’intervento di Faraone si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sulla gestione dei fondi pubblici e sull’importanza della trasparenza nelle operazioni che coinvolgono risorse destinate alla comunità. La vicenda solleva interrogativi sul bilanciamento tra spettacolarità e responsabilità sociale negli eventi culturali finanziati dallo Stato.



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