La rapida azione di Danilo Lizzi, infermiere del 118, ha scongiurato una tragedia in un albergo situato in via Aurelia, a Roma, dove si è verificata una grave fuga di monossido di carbonio. L’intervento tempestivo ha permesso di evacuare circa cento persone nel cuore della notte, evitando conseguenze più gravi. Otto ospiti sono stati trasportati in ospedale con sintomi di intossicazione, ma tutti sono fuori pericolo.
L’allarme è scattato quando il personale sanitario è stato chiamato per soccorrere una bambina di cinque anni che si era sentita male e aveva battuto la testa. L’infermiere, giunto sul posto, ha immediatamente rilevato la presenza di monossido di carbonio grazie al suo dispositivo di rilevamento. Nel giro di pochi minuti, ha compreso la gravità della situazione e ha agito per mettere in sicurezza gli ospiti della struttura.
L’audio della chiamata effettuata da Danilo Lizzi alla sala operativa del 118 è stato reso pubblico dalla Regione Lazio. Nella registrazione, si sente l’infermiere mentre chiede supporto urgente: “Ho il cicalino che suona a tutta forza, se mi mandi almeno un supporto, se non due, più i pompieri. Altre camere hanno lo stesso problema, con persone che sono svenute. Dobbiamo chiamare tutti e svegliarli tutti”. Successivamente, si rivolge al gestore dell’hotel con un appello diretto: “Sì, apra le camere, tutte le camere”.
Grazie alla determinazione e alla professionalità dell’operatore sanitario, gli ospiti sono stati svegliati e condotti fuori dall’edificio. Otto persone hanno manifestato sintomi da intossicazione e sono state trasportate in ospedale con codice giallo. Fortunatamente, nessuno di loro versa in condizioni gravi.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso gratitudine verso gli operatori sanitari coinvolti nell’operazione: “Siamo orgogliosi della preparazione e della professionalità delle operatrici e degli operatori in servizio che, ogni giorno, salvano vite umane sorvegliando sulla salute di milioni di persone. Grazie per il vostro impegno quotidiano”. Ha inoltre sottolineato l’importanza del lavoro svolto: “L’operazione della scorsa notte in una struttura alberghiera romana ci fa tirare un sospiro di sollievo e ci spinge a una riflessione doverosa: otto persone devono la loro vita agli operatori dell’Ares 118”.
Il caso ha messo in evidenza la pericolosità delle fughe di monossido di carbonio, un gas invisibile e inodore che può essere mortale se inalato in quantità elevate. L’episodio sottolinea anche l’importanza delle dotazioni tecniche e della formazione degli operatori sanitari, che in situazioni critiche possono fare la differenza tra la vita e la morte.
L’hotel interessato dall’incidente è stato evacuato completamente e le autorità competenti stanno conducendo accertamenti per individuare la causa della fuga di gas. Nel frattempo, gli ospiti sono stati trasferiti in strutture alternative per garantire la loro sicurezza.
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