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Giovane massacra un cane in strada e cerca di mangiarne la carne



Scene drammatiche mercoledì mattina a Naro, in provincia di Agrigento, dove un 27enne extracomunitario senza fissa dimora ha catturato e ucciso un cane randagio sotto gli occhi attoniti dei residenti. L’uomo, dopo aver sgozzato l’animale, ha portato via la carcassa cercando persino di cibarsene. Alcuni cittadini sono riusciti a fermarlo e a chiamare i carabinieri, che sono intervenuti immediatamente sul posto. Il giovane è stato bloccato e trasferito al Cpr di Caltanissetta.



Secondo quanto emerso, il 27enne era già noto alle autorità locali per comportamenti aggressivi e fuori dal comune. Negli ultimi mesi aveva più volte bivaccato nelle strade del centro di Naro ed era già stato segnalato per episodi analoghi.

L’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi ha ricostruito un precedente episodio che vedeva coinvolto lo stesso uomo: “Sette giorni fa questa persona aveva già bruciato con dell’olio bollente un povero cane randagio e anche allora erano intervenuti i carabinieri, aggrediti dall’extracomunitario. L’uomo era stato arrestato e subito liberato dalla magistratura. Tornato in strada, ha preso un altro randagio e lo ha sgozzato”.

La vicenda ha suscitato reazioni durissime. La deputata Michela Vittoria Brambilla ha condannato l’accaduto con parole nette: “Quanto accaduto a Naro, in Provincia di Agrigento, dove uno straniero con foglio di via scaduto ha sgozzato un cane randagio in pieno centro, davanti ai cittadini, è un atto di violenza inammissibile, ripugnante. Dal primo luglio è in vigore la legge Brambilla, non resta che applicarla. Chi non ha diritto di restare e si rende responsabile di crimini simili deve essere fermato e punito”.

Anche l’amministrazione comunale di Naro è intervenuta attraverso una nota ufficiale del sindaco Milco Dalacchi, che ha spiegato: “Come Amministrazione ribadiamo di aver posto in essere tutto quanto era nelle nostre possibilità e assicuriamo la cittadinanza che continueremo a monitorare con la massima attenzione la vicenda affinché vengano intraprese tutte le misure necessarie, inclusa la procedura di espatrio nei confronti del soggetto in questione”.

Il primo cittadino ha aggiunto che il Comune aveva già tentato di affrontare la situazione: “Sin dalle prime segnalazioni ci eravamo attivati per tutelare la sicurezza e la serenità della comunità, pure l’ufficio dei servizi sociali si è attivato per fornire una prima assistenza con alimenti di prima necessità. Aiuto che è stato rifiutato. Di tutta questa vicenda, purtroppo, a farne le spese è stata una piccola anima innocente: un cane docile che stazionava in via Dante e che è rimasto vittima dell’accaduto”.

Grande dolore anche da parte delle associazioni animaliste. Dal rifugio Hope di Agrigento hanno ricordato l’animale, chiamato Merlino: “Da anni viveva libero e accudito con amore dal quartiere. È inaccettabile che si debba sempre arrivare alla tragedia prima di intervenire e fermare certi soggetti. Come cittadini e come amanti degli animali non resteremo in silenzio: provvederemo a formalizzare regolare denuncia alle autorità competenti, chiedendo giustizia per Merlino e sicurezza per tutti”.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla tutela degli animali randagi e sulla sicurezza urbana, soprattutto nei piccoli centri, dove simili tragedie colpiscono comunità intere. Il cane ucciso era benvoluto dagli abitanti della zona, che spesso si prendevano cura di lui. La sua morte, avvenuta in circostanze tanto violente, ha lasciato sgomento e rabbia.

Sul piano giudiziario, la posizione del 27enne è al vaglio delle autorità competenti. Il trasferimento al Cpr di Caltanissetta è il primo passo di un iter che potrebbe condurre all’espulsione. Nel frattempo, la comunità di Naro chiede giustizia e garanzie per la sicurezza, affinché episodi simili non si ripetano.

L’accaduto rappresenta una ferita profonda per la città, che si è trovata spettatrice di un atto definito unanimemente crudele e inaccettabile. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda, mentre i cittadini e le associazioni si mobilitano per mantenere alta l’attenzione e impedire che il sacrificio di Merlino resti senza conseguenze.



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