Massimo Gramellini, autore de “La domenica in famiglia”, ha attaccato l’esecutivo per non essersi fatto vedere alla cerimonia di premiazione londinese. Nelle sue opinioni, la scelta rifletterebbe una dote negativa del governo: avrebbe ignorato un evento sportivo storico, fatto che – secondo lui – segnerebbe una mancanza di senso istituzionale. Scrive Gramellini: “Pitturarsi assenti può avere un valore, ma bisogna anche scegliere chi incaricare a sostituirti”. Ha citato l’esempio della Spagna, dove alla stessa finale non era presente alcun ministro, ma in tribuna sedeva il re: un elemento che, a suo parere, sembrerebbe dire qualcosa.
La critica però non fa cenno al presidente Mattarella, la cui presenza – o mancata presenza – avrebbe potuto smorzare le polemiche. Alcuni commentatori suggeriscono che l’assenza di Mattarella non dipenda da indifferenza verso Jannick Sinner, campione italiano, ma da ragioni logistiche (il Quirinale è impegnato in molte attività istituzionali) o da precedenti incontri (come dopo l’Australian Open, dove Sinner ha rinunciato a recarsi al Quirinale per motivi di salute) .
Il pezzo è stato accompagnato da una pioggia di commenti offensivi sui social network, dove Gramellini viene definito in modo irriverente, accusato di parzialità verso l’opposizione con epiteti come “servitore” e “leccapiedi”. Nonostante l’acceso dibattito, non emerge alcun chiarimento ufficiale da parte dell’autore né un approfondimento sugli aspetti costituzionali e propositivi della vicenda rappresentanza istituzionale.
Il commento di Gramellini ripropone il tema del rapporto tra istituzioni e vittorie sportive internazionali. La questione non riguarda solo l’assenza fisica di delegati: secondo alcuni, si dovrebbe puntare su una presenza più organizzata e simbolica. Se la politica – in un periodo di tante criticità nazionali – apparisse distante dai successi sportivi, ne deriverebbe una percezione di scollamento tra istituzioni e società civile.
In definitiva, l’intervento di Gramellini stimola un confronto sulla forma e i simboli delle istituzioni italiane: quanto è importante che il governo o il Capo dello Stato siano presenti in eventi come quello di Wimbledon? E quanto, invece, devono prevalere le missioni istituzionali ordinarie?



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