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“Guardate Putin con attenzione”. Dopo il summit in Alaska con Trump, esplodono i complotti: dall’Ucraina l’ipotesi che fosse un sosia



Il 15 agosto, gli occhi del mondo erano puntati su Anchorage, in Alaska, dove si è svolto un incontro storico tra Donald Trump e Vladimir Putin. La cerimonia, caratterizzata da una stretta di mano simbolica tra i due leader, è stata trasmessa in diretta, attirando l’attenzione di miliardi di spettatori a livello globale. Tuttavia, nonostante l’importanza dell’evento, è emersa una teoria controversa che ha suscitato discussioni accese, soprattutto nei circoli ucraini.



Dalla capitale ucraina, Kiev, è circolata con insistenza l’ipotesi che il vero Putin non fosse presente all’incontro, ma che al suo posto fosse stato inviato un sosia. Questa teoria, già nota in precedenti occasioni, ha trovato nuova linfa dopo l’evento di Anchorage. Molti utenti sui social media hanno sollevato dubbi sulla genuinità della presenza di Putin, suggerendo che la figura che ha partecipato al vertice fosse una controfigura.

Le speculazioni sulle condizioni di salute di Vladimir Putin sono aumentate dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina nel 2022. In diverse occasioni, l’intelligence ucraina ha descritto il presidente russo come “malandato”, segnalando l’eventualità che sosia addestrati potessero sostituirlo in eventi pubblici significativi. L’incontro di Anchorage è stato interpretato da alcuni osservatori come un esempio perfetto di questa strategia.


Su X, l’analista Igor Sushko, che conta oltre 350.000 follower, ha espresso senza mezzi termini la sua opinione: “Putin ha inviato la sua controfigura in Alaska, ma questa ha fallito miseramente sotto la pressione della stampa statunitense. Che scherzo”. Questa posizione è stata condivisa da altri profili influenti, contribuendo a diffondere ulteriormente la teoria del sosia.

A supporto di queste affermazioni, un video che ha rapidamente guadagnato viralità ha mostrato Putin mentre rispondeva alle domande dei giornalisti. Molti hanno notato espressioni facciali che apparivano “anomale” e movimenti considerati poco naturali per un ex agente del KGB. Inoltre, la camminata del presidente è stata oggetto di critiche, ritenuta meno sicura e distante dalla sua tradizionale postura “da soldato”.

Alcuni commentatori sono arrivati a ipotizzare che il vero Putin fosse effettivamente presente ad Anchorage, ma tenuto lontano dalle telecamere e nascosto in una località segreta. Sebbene questa teoria sembri più adatta a un romanzo di spionaggio, ha trovato una certa risonanza tra gli utenti online. Tali speculazioni, sebbene difficili da verificare, testimoniano il clima di mistero e incertezza che circonda la figura del leader russo, soprattutto per coloro che vivono quotidianamente le conseguenze della sua guerra.

L’incontro di Anchorage ha, quindi, non solo rappresentato un importante momento diplomatico, ma ha anche alimentato un dibattito più ampio sulla stabilità e la salute di Putin. Le voci che circolano riguardo a un sosia non sono nuove, ma hanno riacquistato vigore in un contesto di crescente tensione geopolitica. La percezione di un leader fragile e potenzialmente sostituibile ha sollevato interrogativi sulla sua capacità di governare e di affrontare le sfide interne ed esterne.

In questo clima di incertezze, le reazioni online continuano a moltiplicarsi. Molti utenti si interrogano sulla verità dietro la figura di Putin e sul ruolo che gioca nella politica russa e internazionale. Come dimostrano le affermazioni di Sushko e di altri analisti, la questione del sosia è diventata un tema di discussione ricorrente, riflettendo le preoccupazioni di chi osserva da vicino gli sviluppi in Ucraina e le ripercussioni globali delle azioni russe.



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