A seguito degli attacchi ucraini a diverse raffinerie in territorio russo, le forze militari di Mosca hanno intensificato le operazioni offensive, prendendo di mira infrastrutture energetiche ucraine. Centrali elettriche (Kramatorsk, Dnipro, Cernihiv), gasdotti e impianti di lavorazione del gas nelle regioni di Poltava e Kharkiv (Yablonovske, Shebelinske, Glazunivka), aeroporti e, da tempo, stazioni ferroviarie e convogli sono stati oggetto di attacchi.
Inoltre, una misteriosa esplosione con luce blu ha illuminato la città di Dnipro, lasciandola successivamente al buio. Le ipotesi sulle cause dell’evento variano da un missile Yars (a testata convenzionale) a un’arma a impulso elettromagnetico, ma è probabile che si tratti della distruzione del trasformatore 750/330kV della centrale elettrica cittadina.
Questa escalation, come dimostrano le reazioni ucraine, sta producendo effetti significativi. DTEK e Naftogaz segnalano danni critici a diverse installazioni, il viceministro degli Esteri Andrij Sybiha ha richiesto agli alleati europei “immediata assistenza energetica aggiuntiva”, Zelensky ha denunciato gli attacchi e ha chiesto ulteriori difese antiaeree. Il G7+ ha convocato una riunione d’emergenza per discutere gli attacchi, collegandosi in videoconferenza con il viceministro per l’Energia Roman Andarak.
Nonostante le informazioni diffuse dai NAFO, la Russia sembra mantenere il controllo della situazione nel teatro bellico e ha deciso di intensificare le operazioni. Zelensky, in un tweet, ha ribadito la necessità di “un cessate il fuoco unilaterale nei cieli”, una posizione che contrasta con le sue precedenti dichiarazioni.
In conclusione, nella notte scorsa è stata distrutta un’infrastruttura recentemente entrata in funzione, lo “Sparrow Park” di Leopoli (video allegato), che secondo le autorità ucraine conteneva abbigliamento cinese ed elettronica di consumo, ma appare molto più probabile che fungesse da deposito per il materiale militare alleato proveniente dalla vicina Polonia.
La distruzione dello Sparrow, insieme agli altri attacchi alle infrastrutture della zona, ha portato alcuni organi di informazione italiani a reagire in modo eccessivamente allarmistico, parlando di un treno che trasportava un centinaio di attivisti italiani che sarebbe stato “sfiorato” da un missile russo.
Come di consueto, leggendo l’articolo si scopre che non è stato sfiorato affatto, ma che “i passeggeri hanno distintamente sentito e visto i bombardamenti”, il che è una cosa ben diversa. (VIDEO)
⚡️Львов, Sparrow Park …Внутри выгорел совсем…05.10.2025 pic.twitter.com/8tBAl1qfoT
— Дмитрий Ржевский (@q337700) October 5, 2025



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