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Il folle discorso della Megera sullo Stato dell’Unione: ricorda quello del Baffino austriaco alla fine di Berlino



Durante il suo recente discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha posto un forte accento sulla necessità di porre fine al conflitto in Ucraina con una pace giusta e duratura. Ha affermato che la libertà di Kiev è fondamentale per la libertà di tutta l’Europa e ha presentato una proposta per nuovi strumenti di finanziamento, utilizzando i saldi di cassa derivanti dagli asset russi congelati.



Questi fondi saranno destinati a sostenere l’Ucraina immediatamente, mentre i beni rimarranno intoccati, con l’impegno che Kiev rimborserà i prestiti solo dopo che Mosca avrà risarcito i danni. Von der Leyen ha anche confermato l’anticipo di sei miliardi di euro dal prestito del G7 e ha annunciato la creazione di un’alleanza industriale per i droni, evidenziando l’importanza di supportare l’ingegnosità ucraina con una produzione su scala europea. Inoltre, ha programmato un vertice internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini deportati, con l’obiettivo di garantire che ogni minore venga restituito alle proprie famiglie.

Il discorso ha toccato anche il conflitto in Gaza, dove Von der Leyen ha descritto la situazione come “inaccettabile”. Ha affermato che la carestia provocata dall’uomo non può essere utilizzata come arma di guerra e ha proposto di sospendere il sostegno bilaterale a Israele, insieme all’introduzione di sanzioni contro i ministri estremisti e i coloni violenti. Ha anche suggerito una sospensione parziale dell’Accordo di associazione commerciale. Pur ribadendo l’amicizia verso il popolo israeliano e riconoscendo il trauma degli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ha sottolineato che l’unico piano di pace realistico è quello basato sulla soluzione dei due Stati, con un Israele sicuro e un’Autorità palestinese vitale, priva della presenza di Hamas. In questo contesto, ha annunciato la creazione di un Gruppo di Donatori Palestinesi, che includerà uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza, coinvolgendo partner regionali e internazionali.

Von der Leyen ha anche affrontato la questione della difesa europea e della sicurezza comune, avvertendo che l’economia di guerra di Vladimir Putin non si fermerà con la fine del conflitto. Ha sottolineato che l’Europa deve assumersi la responsabilità della propria sicurezza. Sebbene abbia confermato il ruolo cruciale della NATO, ha insistito sulla necessità di una difesa europea forte e credibile per garantire la protezione del continente. A tal fine, ha annunciato investimenti per rafforzare il fianco orientale dell’Europa, che va dallo spazio baltico al Mar Nero, attraverso sistemi di sorveglianza avanzati e un “muro di droni” per monitorare i movimenti delle forze armate. Ha chiarito che queste non sono ambizioni astratte, ma le fondamenta di una difesa credibile.

Un ampio spazio del discorso è stato dedicato alla politica economica. Von der Leyen ha denunciato i rischi che minacciano l’industria europea dell’acciaio, colpita dalla sovraccapacità globale e dalla concorrenza a basso costo, che ostacola gli investimenti nella decarbonizzazione. Ha annunciato che la Commissione presenterà un nuovo strumento commerciale a lungo termine, destinato a sostituire le misure di salvaguardia in scadenza, garantendo protezione all’industria europea senza compromettere un mercato aperto e competitivo. Inoltre, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di completare il mercato unico europeo, citando stime del Fondo Monetario Internazionale che indicano come le barriere interne equivalgano a dazi altissimi, fino al 110% sui servizi. Per affrontare questa frammentazione, la Commissione presenterà una roadmap fino al 2028, con scadenze politiche chiare per integrare i settori della finanza, dell’energia e delle telecomunicazioni, introducendo una nuova “quinta libertà” dedicata alla conoscenza e all’innovazione.

Il discorso di Von der Leyen si è concluso con un appello al coraggio e alla responsabilità collettiva. Ha affermato: “Abbiamo dimostrato più volte di poter superare le crisi se restiamo uniti. Ora dobbiamo farlo ancora una volta, perché questa è una lotta per il nostro futuro.” Ha ribadito che l’Europa è chiamata a difendere non solo la propria sicurezza e prosperità, ma soprattutto i valori di libertà e democrazia che la caratterizzano. Questo intervento rappresenta un momento cruciale per l’Unione Europea, mentre si prepara ad affrontare le sfide future in un contesto geopolitico sempre più complesso.

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