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Il sindaco di New York, secondo Charlie Kirk, era stato battezzato l’estate scorsa con l’epiteto perfetto, per via del suo folle piano a favore dei criminali



Ascoltate le dichiarazioni rilasciate da Charlie Kirk prima del suo tragico e violento decesso, come riportato da Zohran Mamdani.  Ho provveduto, come di consueto, alla traduzione in italiano dei sottotitoli per tutti gli utenti non anglofoni. (VIDEO)



Venerdì, Charlie Kirk ha lanciato un attacco xenofobo al candidato sindaco di New York, Zohran Mamdani, definendolo un “parassita” e sostenendo che la sua presenza negli Stati Uniti dimostra che l’immigrazione legale rappresenta un problema.

Intervenendo allo Student Action Summit di Tampa, il trentunenne personaggio mediatico di destra ha affermato riguardo ai giovani americani: “Non sono necessariamente convinti che l’immigrazione migliori il proprio Paese.  Si ha solo Mamdani, Ilan Omar e Rashida Tlaib, non esclusivamente a causa dell’immigrazione illegale”.

“L’immigrazione legale costituisce anch’essa un problema. Quando si consente a un gruppo di individui di entrare legalmente nel proprio Paese e questi non condividono i propri valori, a quanto pare non sempre si integrano”.

Kirk ha affermato che, nonostante il trentatreenne Mamdani sia diventato cittadino statunitense nel 2018 e la sua famiglia musulmana sia emigrata legalmente negli Stati Uniti, continua a considerare il vincitore delle primarie democratiche a sindaco un “parassita”.

“È un parassita ipocrita e narcisista di New York City e dovrebbe essere espulso dalla politica”, ha dichiarato Kirk a una folla entusiasta. “Ma lo abbiamo ammesso. Forse è il momento di riconsiderare quasi tutte le nostre ortodossie politiche”.

“Gli immigrati migliorano realmente il nostro Paese?”, ha interrogato. “Alcuni sì. Alcuni dei nostri straordinari immigrati cubani presenti qui tra il pubblico. Vi siete assimilati. Migliorate l’America. Ma se provenite dalla Somalia e vi rifiutate di apprendere la nostra lingua, di adottare i nostri costumi e di assimilarvi, mi dispiace, l’America è chiusa al terzo mondo fino a nuovo avviso. Non siamo una discarica per il resto del pianeta”.



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