Una vicenda che ha destato scalpore nel basso Salento, tra Gallipoli e Casarano, vede protagonista una donna di 51 anni accusata di atti persecutori nei confronti di un sacerdote. Il caso, ricostruito grazie alle indagini degli inquirenti, ha portato all’applicazione del braccialetto elettronico e al divieto di avvicinamento al religioso, disposto dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto.
Secondo quanto emerso, tutto sarebbe iniziato nel settembre 2022, quando la donna avrebbe cominciato a frequentare assiduamente la chiesa locale, cercando di attirare l’attenzione del sacerdote con atteggiamenti e abbigliamento vistoso. La parrocchiana si sedeva regolarmente al primo banco durante le celebrazioni religiose, arrivando persino ad afferrare le mani del prete nel momento della distribuzione dell’Eucaristia. Questi comportamenti, inizialmente considerati inusuali, si sono trasformati in vere e proprie molestie, culminando in episodi più gravi.
Il sacerdote, esasperato dalla situazione, ha deciso di sporgere denuncia dopo che la donna avrebbe iniziato a seguirlo nei suoi spostamenti per il paese. In un’occasione, la 51enne avrebbe tentato di investirlo con la propria auto, un episodio che ha generato un forte stato d’ansia nella vittima. Per cercare di proteggersi, il religioso ha modificato le sue abitudini quotidiane, arrivando a farsi accompagnare da amici durante i suoi tragitti.
Nonostante la diffida emessa dal questore di Lecce il 20 marzo scorso, la donna non ha interrotto le sue condotte moleste. Il 13 aprile 2025, durante le celebrazioni per la Domenica delle Palme, avrebbe cercato di raggiungere il sacerdote sul sagrato della chiesa, facendosi strada tra la folla presente. Questo episodio ha ulteriormente aggravato la situazione, portando all’adozione di misure restrittive nei confronti della parrocchiana.
Nel provvedimento cautelare emesso dalla gip Giulia Proto, si fa riferimento a “condotte reiterate, con atteggiamenti molesti e minacce” che hanno causato un “perdurante e grave stato d’ansia” nella vittima. La decisione di applicare il braccialetto elettronico mira a garantire la sicurezza del sacerdote e a prevenire ulteriori episodi di stalking.
La vicenda ha acceso i riflettori sul tema della tutela delle vittime di stalking, soprattutto in contesti particolari come quello religioso. L’applicazione del braccialetto elettronico rappresenta una misura efficace per monitorare i movimenti della persona accusata e impedire che si avvicini alla vittima. Tuttavia, resta alta l’attenzione degli inquirenti sulla possibilità che la donna possa continuare a infrangere le disposizioni.
Il caso ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità locale, dove il sacerdote è molto stimato per il suo operato. La vicenda evidenzia quanto sia importante denunciare tempestivamente situazioni di molestie o persecuzioni, che possono degenerare in episodi più gravi se non affrontate con decisione.
Le misure adottate dal Tribunale di Lecce rappresentano un passo significativo verso la tutela delle vittime e la prevenzione di reati legati allo stalking. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare gli sviluppi della situazione per garantire che il provvedimento sia rispettato e che il sacerdote possa riprendere serenamente le sue attività senza timori.
La vicenda del basso Salento è un esempio emblematico delle difficoltà che possono emergere nel gestire casi di stalking in ambienti particolari come quello religioso. La speranza è che questa storia possa servire da monito e stimolo per rafforzare ulteriormente le misure di protezione nei confronti delle vittime di molestie.



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