Le dichiarazioni di Piergiorgio Odifreddi sull’omicidio dell’attivista di destra Charlie Kirk hanno suscitato forti reazioni, in particolare da parte del premier Giorgia Meloni. Il matematico, ospite della trasmissione L’Aria Che Tira condotta da David Parenzo, ha messo in evidenza una differenza tra l’assassinio di Martin Luther King e quello di un esponente di MAGA, sollevando polemiche per il modo in cui ha espresso il concetto.
Il commento di Odifreddi è stato: “Sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante di MAGA non è la stessa cosa”, sottolineando come King fosse un predicatore di pace mentre, a suo avviso, i sostenitori di MAGA e Trump rappresenterebbero un contesto diverso.
La leader di Fratelli d’Italia, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, ha definito queste parole “commenti disumani” e ha espresso una dura critica contro ciò che ha definito un clima crescente di giustificazionismo della violenza da parte della sinistra italiana. “Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente: intende che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee? O a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee o a cui è comunque comprensibile che venga voglia di sparare in base alle idee?”, ha dichiarato la premier.
Meloni ha poi aggiunto: “Credo sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o giustificazionismo della violenza contro chi non la pensa come loro. È ora di dire chiaramente che queste tesi sono pericolose, impresentabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”.
Da parte sua, Piergiorgio Odifreddi ha risposto difendendo la propria posizione e precisando di essere contrario alla violenza e alle armi. Ha spiegato infatti: “Ho detto, nel caso di Martin Luther King, per esempio, non ci si aspetterebbe che venisse ammazzato perché uno che predica la non violenza, Nobel della Pace, si pensa che agisca a un livello diverso. Kirk, che aveva le sue posizioni, liberissimo di averle, ma era molto divisivo e in merito a una delle stragi fatte in una scuola americana, aveva detto che ci sono vittime collaterali quando si vuole che la gente si armi. Anche chi ha sparato non mi pare sia nel pieno delle sue facoltà mentali”.
Odifreddi ha aggiunto che la non violenza dovrebbe essere risposta con non violenza e che “se si soffia sul fuoco, si usano questi mezzi, si incita all’odio contro gli immigrati, possono esserci reazioni che io personalmente non condivido e non apprezzo, però capisco che ci possano essere queste cose.”
Ha concluso affermando: “Non è necessario sparare per incitare all’odio, le parole possono essere macigni. Se potessi parlare alla Meloni in questi termini, immagino che lo accetterebbe anche lei, ma questo non lo so”.
La controversia è stata accompagnata da altre posizioni critiche nei confronti delle giustificazioni della violenza rivolte a destra. A Ferrara, ad esempio, un consigliere del Pd è stato segnalato per una frase che sembra sostenere la responsabilità individuale nelle conseguenze di atti violenti.
Il dibattito resta acceso nel panorama politico italiano, con accuse incrociate sul clima di tensione e violenza verbale che permea la scena pubblica.



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