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Ischia, Marta Maria trovata morta: tracce sul viso e terriccio in bocca aggravano la posizione del compagno



Il caso di Marta Maria Ohryzko, la giovane ucraina di 32 anni trovata senza vita in un dirupo a Barano d’Ischia (Napoli), ha visto un nuovo sviluppo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato rivolta al compagno, Ilia Batrakov. Già detenuto per maltrattamenti, Batrakov è stato fermato dai carabinieri la mattina del 16 aprile, dopo che i risultati dell’autopsia hanno indicato il soffocamento come causa del decesso. L’ordine di arresto è stato emesso dalla Procura di Napoli, sotto la supervisione del pm Alfredo Gagliardi e del procuratore aggiunto Raffaello Falcone.



Le indagini si sono intensificate quando sono emersi messaggi di aiuto inviati da Ohryzko. La donna, caduta e feritasi a una caviglia, aveva chiesto soccorso al compagno, che ha ammesso di non averla aiutata. Alle 15:45, Marta Maria aveva inviato il primo messaggio: “Aiuto, sono caduta”. L’ultimo, alle 19:33, diceva: “Perdonami per tutto… aiutami per favore ad alzarmi… con questo mi salvi”. Due telefonate seguirono, una delle quali senza risposta.

L’autopsia ha rivelato che Ohryzko non aveva consumato alcolici quella sera, smentendo le affermazioni di Batrakov che la descriveva come alcolizzata. Sono stati trovati farmaci, ma in dosi compatibili con una terapia antipsicotica. Un elemento cruciale nelle indagini è stata la reazione di Batrakov durante i colloqui in carcere. Quando ha appreso che le indagini si concentravano sui polmoni della vittima, è apparso particolarmente preoccupato. Nonostante ciò, continua a dichiararsi innocente e afferma che, se condannato, accuserà il giudice di pregiudizio razziale.

Un dettaglio significativo emerso dall’autopsia è la presenza di terriccio nella bocca della vittima. La relazione medica indica che “la mano destra dell’aggressore comprimendo la bocca e il naso della vittima, facendo presa con le unghie sull’emulato sinistro del volto, impedì lo svolgersi dei comuni atti respiratori inducendo il grave quadro asfittico causa della morte”. In sintesi, la donna sarebbe stata soffocata.

Le lesioni sul viso di Marta Maria sono coerenti con la pressione di una mano sulle vie respiratorie e nelle sue vie aeree è stato trovato materiale vegetale mescolato a muco nel laringe. Questo potrebbe suggerire che l’aggressore avesse le mani sporche o che avesse cercato di controllare la lingua della vittima, nonostante la convinzione errata di Batrakov che, in caso di soffocamento, la lingua venga inghiottita.



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