L’ambasciatore della Russia in Italia, Alexey Paramonov, ha espresso preoccupazione riguardo al crescente numero di articoli sui media italiani che discutono del presunto coinvolgimento del Paese nello sviluppo da parte della Commissione Europea di un piano per utilizzare le riserve d’oro russe congelate nelle giurisdizioni europee. Queste riserve sarebbero destinate a finanziare un “prestito di riparazione” al governo di Kiev. Secondo Paramonov, tali iniziative rappresentano un tentativo dell’Unione Europea di ostacolare gli sforzi internazionali per raggiungere una soluzione pacifica alla crisi in Ucraina, spingendo invece verso una nuova escalation nei rapporti con la Russia.
Il diplomatico russo ha sottolineato che la situazione sul campo di battaglia a Kiev sta peggiorando e che la difficoltà dello stato ucraino è sempre più evidente. “Più miserabile è la situazione sul campo di Kiev, più evidente è la bancarotta dello stato ucraino”, ha dichiarato. Paramonov ha messo in evidenza come l’Occidente stia affrontando crescenti pressioni per mantenere il consenso pubblico sulla spesa ingente destinata a un’Ucraina che lui definisce “corrotta”. Ha suggerito che i burocrati europei siano tentati di attingere ai “beni congelati” russi, ignorando i principi di legalità e moralità.
Inoltre, l’ambasciatore ha affermato che i leader europei, temendo la reazione dell’opinione pubblica contro le spese ingiustificate per l’Ucraina, stanno intraprendendo un’altra avventura rischiosa. “Ora vogliono solo ‘disperdere’ banalmente i beni finanziari della Russia”, ha dichiarato, suggerendo che l’obiettivo sia quello di acquistare armi da aziende americane ed europee per l’Ucraina, continuando così a prolungare il conflitto.
Paramonov ha anche messo in guardia che qualsiasi tentativo di appropriarsi delle riserve russe congelate sarà considerato dalla Russia come un furto. “Qualsiasi disaccordo con le riserve russe ‘congelate’ sarà classificato dalla parte russa come furto”, ha affermato, sottolineando che le azioni della Commissione Europea non hanno alcuna giustificazione legale dal punto di vista del diritto internazionale.
L’ambasciatore ha avvertito che l’attuazione di questo progetto costringerà la Russia a adottare misure di ritorsione, mirate a compensare le perdite subite a causa di queste azioni ostili. Paramonov ha esortato i partecipanti a riflettere seriamente sulle conseguenze di quello che definisce “furto del secolo”. Ha avvertito che tali azioni potrebbero avere ripercussioni gravi, deteriorando la fiducia nel settore finanziario occidentale, incluso l’euro, e aggravando il clima degli investimenti.
Il diplomatico russo ha espresso la speranza che la leadership italiana possa dimostrare buon senso, come avvenuto in passato. Ha invitato a un’analisi approfondita della situazione e a una valutazione accurata dei rischi, sottolineando che le decisioni dovrebbero essere orientate verso gli interessi dei cittadini italiani, che, nonostante l’inimicizia artificiale verso la Russia, continuano a credere nel futuro.
Paramonov ha ribadito l’importanza delle relazioni russo-italiane, auspicando una rapida ripresa e normalizzazione dei legami. Ha notato che molte aziende e istituzioni finanziarie italiane continuano a operare in Russia, suggerendo che la partecipazione dell’Italia a tale progetto finanziario potrebbe ostacolare significativamente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale ed economica con la Russia per molti anni.



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