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L’avvocato dei genitori di Chiara Poggi annuncia querele per le affermazioni sul delitto di Garlasco, ribadendo che molte informazioni sono già state accertate



L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, rappresentante dei genitori di Chiara Poggi, ha comunicato a Fanpage.it che sono già state intraprese azioni legali in risposta alle recenti affermazioni riguardanti il delitto di Garlasco. Tizzoni ha espresso preoccupazione per il fatto che stiano riemergendo dettagli già trattati nelle sentenze precedenti, sottolineando che tali informazioni feriscono la memoria della giovane vittima. “Quello che disturba è che stanno emergendo tutte cose che sono già uscite e scritte nelle varie sentenze,” ha dichiarato l’avvocato, evidenziando la necessità di tutelare la dignità di Chiara, che non è più tra noi.



Il legale ha specificato che la famiglia Poggi intende intraprendere ogni iniziativa giudiziaria necessaria per proteggere l’onore della ragazza. In particolare, il riferimento è a una recente puntata del programma televisivo Le Iene, in cui si è accennato a una presunta relazione tra Chiara e un uomo di Garlasco. “Ieri sera la trasmissione Le Iene ha addirittura adombrato una presunta relazione sentimentale di Chiara con un ‘uomo adulto’, utilizzando a tal fine le risalenti dichiarazioni di una persona deceduta, già all’epoca ritenute del tutto false,” ha aggiunto Tizzoni.

Il legale ha anche messo in evidenza come la continua diffusione di notizie, sia vere che infondate, abbia portato a una serie di insinuazioni che non rispettano la verità dei fatti e la dignità delle persone coinvolte. In particolare, si è parlato di alcune email inviate da Chiara a un’amica pochi giorni prima della sua morte, in cui la giovane menzionava i suoi “intrallazzi”. La vittima scriveva: “Per quanto mi riguarda i miei intrallazzi stanno vivendo un periodo di Stasi…il mio piccione al telefono dà sempre soddisfazioni mentre l’altro ultimamente non ci vado troppo d’accordo.”

Queste comunicazioni hanno alimentato speculazioni su presunti legami sentimentali di Chiara, oltre a quello con Alberto Stasi, unico condannato per il suo omicidio. La famiglia di Chiara, tramite l’avvocato Tizzoni e il legale del fratello Marzo Poggi, Francesco Compagna, ha dichiarato che intende continuare a perseguire azioni legali per fermare la diffusione di informazioni errate e lesive. “Nell’auspicio che le autorità preposte possano a loro volta contribuire a porre fine a simili reiterate condotte illecite, la famiglia Poggi provvederà da parte sua a ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell’onore di Chiara,” hanno affermato i due avvocati.

In un’intervista a Fanpage.it, Tizzoni ha fornito ulteriori dettagli sulle querele già presentate. “Certo. Ovviamente non posso svelare dettagli, ma ci siamo già attivati da tempo. I tempi della giustizia però sono lunghi,” ha detto. Quando gli è stato chiesto quante querele fossero state già presentate, ha risposto: “Ne stiamo facendo, abbiamo lavoro per sei mesi.”

Il legale ha anche sottolineato che la situazione attuale non è senza precedenti, ma ha chiarito che a questo livello non si era mai verificato in 18 anni. “A questo livello sì, ma è successo anche negli anni precedenti. Quello che disturba è che stanno emergendo tutte cose che sono già uscite e scritte nelle varie sentenze,” ha affermato Tizzoni, ribadendo che Chiara Poggi aveva una vita limpida.

Inoltre, Tizzoni ha fatto riferimento a specifiche informazioni già accertate, come le email inviate da Chiara e il misterioso secondo telefonino di cui non si trova traccia. Ha anche menzionato l’intervento di un uomo defunto, intervistato da Le Iene, che parlava di una presunta relazione con Chiara. Questo individuo, già interrogato dai carabinieri, non aveva fornito elementi utili all’indagine.

La famiglia Poggi continua a chiedere rispetto per la memoria di Chiara, sottolineando che ogni tentativo di riaprire questioni già risolte non fa altro che ferire la dignità della ragazza. L’avvocato ha concluso esprimendo l’auspicio che le autorità possano intervenire per fermare la diffusione di notizie infondate e tutelare la verità.



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