Secondo quanto emerso dalla documentazione della Procura di Trieste, Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è accusato di essere il responsabile della morte della donna, avvenuta il 14 dicembre 2021. La richiesta di incidente probatorio, che coinvolge anche Claudio Sterpin, amico della vittima, è stata recentemente anticipata dal quotidiano Il Piccolo. Gli atti depositati ricostruiscono dettagliatamente la presunta dinamica dell’omicidio.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Liliana Resinovich sarebbe stata aggredita nel parco situato presso l’ex ospedale psichiatrico di via Weiss, vicino al civico 21, a Trieste. Qui, il marito l’avrebbe colpita ripetutamente con violenza, causando lesioni significative alla testa, al torace, agli arti e alla mano destra. Secondo la Procura, il decesso sarebbe stato provocato da “asfissia meccanica esterna”, risultato di un soffocamento diretto.
Il caso ha visto un importante sviluppo lo scorso 20 maggio. Durante un incontro in Procura, i legali di Sebastiano Visintin, Alice Bevilacqua e Paolo Bevilacqua, hanno presentato una riserva di incidente probatorio. La riunione, presieduta dalla pm Ilaria Iozzi, prevedeva l’assegnazione di incarichi per ulteriori analisi tecniche a un team di esperti forensi di rilievo, tra cui Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Elena Pilli, Rosario Casamassima e Oscar Ghizzoni.
Questa riserva ha però bloccato automaticamente l’intero procedimento. Di conseguenza, gli incarichi previsti non sono stati formalizzati e l’iter investigativo non si è concluso come inizialmente programmato. La vicenda giudiziaria rimane quindi in fase di stallo, lasciando aperti numerosi interrogativi e aspettando ulteriori sviluppi nei prossimi mesi.
La posizione di Sebastiano Visintin è al centro dell’indagine. Gli inquirenti ritengono che la relazione tra lui e la moglie fosse caratterizzata da tensioni e conflitti che potrebbero aver giocato un ruolo nella tragica vicenda. Tuttavia, la difesa del marito ha sempre respinto con forza tali accuse, sottolineando l’assenza di prove certe che colleghino direttamente Visintin al delitto.
Parallelamente, anche il nome di Claudio Sterpin è stato menzionato nell’inchiesta. Amico della vittima, il suo coinvolgimento è oggetto di attenzione da parte degli investigatori, benché non siano ancora emerse accuse specifiche nei suoi confronti. La richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura potrebbe far luce su eventuali elementi a suo carico.
L’attenzione mediatica sul caso è alta, complice la complessità delle indagini e le numerose ipotesi avanzate. Gli esperti forensi incaricati avranno il compito di esaminare i dettagli tecnici legati alla dinamica dell’omicidio, incluse le lesioni riportate dalla vittima e le possibili modalità con cui è stata causata l’asfissia.
Nonostante le difficoltà incontrate nel procedere con gli accertamenti tecnici, la Procura di Trieste prosegue nell’intento di chiarire ogni aspetto del caso e individuare definitivamente il responsabile della morte di Liliana Resinovich. La vicenda resta aperta e complessa, con nuovi sviluppi che potrebbero emergere nei prossimi mesi.
Il dramma che ha colpito la comunità triestina continua a sollevare domande e a richiedere risposte. La famiglia della vittima e l’opinione pubblica attendono con ansia che la giustizia faccia il suo corso, portando alla luce tutta la verità su quanto accaduto quel giorno di dicembre 2021.
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