Un’operazione dei carabinieri della sezione operativa di Castellammare di Stabia ha portato alla scoperta di un laboratorio clandestino per la produzione di liquore alla marijuana in Sant’Antonio Abate. Durante un blitz, le forze dell’ordine hanno trovato numerose bottiglie di questo liquore illegale, noto localmente con i nomi di “fumello” o “fumoncello”, che richiama la ricetta del limoncello ma utilizza foglie di cannabis al posto della buccia di limone.
La produzione di questo liquore, che è divenuto piuttosto diffuso nella zona del monte Faito, è facilitata dalle condizioni climatiche favorevoli per la coltivazione della cannabis, rendendo questa area nota come la “Giamaica della Campania”. Durante la perquisizione dell’abitazione di un 24enne, i carabinieri hanno rinvenuto un barattolo di latte per neonati contenente 126 grammi di marijuana, insieme a circa mille euro in contante, materiale per il confezionamento e il taglio delle sostanze.
La scoperta più sorprendente è stata fatta in salone, dove gli agenti hanno trovato una scatola contenente circa cinquanta bottigliette di vetro. All’interno di queste bottiglie era presente un liquido verdastro dall’aroma pungente, riconducibile al liquore alla marijuana. Questo tipo di bevanda, purtroppo, è illegale e rappresenta un settore in espansione nel mercato delle sostanze stupefacenti.
Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione di droga a fini di spaccio e attualmente si trova agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. Le indagini proseguono per fare luce sulla rete di distribuzione di questi liquori verdi e per capire l’entità del fenomeno nella regione.
L’operazione ha suscitato l’attenzione dei media e ha messo in evidenza una pratica sempre più diffusa tra i giovani, che cercano alternative ai tradizionali alcolici. La combinazione di alcol e marijuana, sebbene pericolosa, ha trovato un certo riscontro tra i consumatori, soprattutto in aree dove la cannabis è più facilmente reperibile.
Le autorità locali stanno intensificando i controlli per contrastare la produzione e la vendita di sostanze illegali, non solo per tutelare la salute pubblica, ma anche per prevenire fenomeni di criminalità associati al traffico di droga. La produzione di liquori a base di marijuana non è solo un problema legato alla salute, ma anche un tema di sicurezza pubblica, poiché spesso è associata a reti di spaccio e criminalità organizzata.
Inoltre, l’emergere di queste pratiche ha portato a un dibattito più ampio sull’uso della cannabis e sulle politiche legate alla legalizzazione. Mentre alcuni sostengono che la legalizzazione potrebbe ridurre il mercato nero e migliorare la sicurezza, altri avvertono dei rischi legati all’abuso di sostanze e alla salute pubblica.
La scoperta del laboratorio clandestino di Sant’Antonio Abate è un chiaro segnale della necessità di una maggiore vigilanza e di strategie efficaci per affrontare il problema della droga nella regione. Le forze dell’ordine continueranno a monitorare la situazione e a intervenire contro attività illecite, sperando di ridurre la diffusione di tali pratiche.
La comunità locale è ora in allerta, e i residenti sono invitati a segnalare eventuali attività sospette. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine è fondamentale per combattere la diffusione di sostanze illegali e garantire un ambiente più sicuro per tutti.
Mentre le indagini sul caso di Sant’Antonio Abate proseguono, resta alta l’attenzione su questo fenomeno, che continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni riguardo alla salute e alla sicurezza pubblica. La questione del liquore alla marijuana è solo uno dei tanti aspetti di un problema complesso che richiede un approccio coordinato e informato da parte delle autorità competenti.



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