Un uomo senza fissa dimora, che da tempo vagava tra Castro Pretorio e la stazione Termini di Roma, è stato riconosciuto dalla madre, che ha permesso di risalire alla sua identità. L’intervento dei servizi sociali della Asl Roma 1 ha garantito il suo soccorso e assistenza, avviando un percorso per ricostruire la sua storia personale. L’uomo, noto per i suoi misteriosi disegni e mappe che portava sempre con sé, aveva attirato l’attenzione di cittadini e turisti che transitavano nella zona, ma nessuno conosceva dettagli della sua vita fino a oggi.
Il caso di questo individuo ha suscitato grande interesse anche grazie all’appello lanciato dall’assessora alle Politiche Sociali di Roma, Barbara Funari, che ha deciso di intervenire pubblicamente per sensibilizzare l’opinione pubblica. Lo scorso 14 maggio, l’assessora è stata ospite della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, condotta da Federica Scierelli su Rai3, per chiedere aiuto nel riconoscere l’uomo.
“Un appello per ricostruire un’identità e rendere possibile un nuovo futuro – ha scritto su Facebook Barbara Funari – Ho partecipato alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ per chiedere aiuto nel riconoscere una persona senza dimora, attualmente seguita dai nostri servizi sociali e sanitari. È una persona priva di documenti, di riferimenti, di un nome certo. Abbiamo deciso di provare anche questa strada per restituirgli un’identità e, con essa, una parte fondamentale della sua dignità. Un’identità necessaria anche per poter continuare a dare le cure di cui ha bisogno insieme ai servizi dell’Asl Roma 1, al Municipio Roma I Centro, in sinergia con la Polizia Roma Capitale e tutte le forze dell’ordine già coinvolte sul caso. Chiunque possa fornire informazioni utili può davvero dare un contributo importante”.
L’uomo, che non aveva documenti né riferimenti personali, è stato descritto come una figura enigmatica. Le sue mappe e i numeri riportati nei disegni sono ora al centro dell’attenzione dei servizi sociali, che stanno cercando di decifrarli per comprendere meglio il suo passato. Grazie alla collaborazione con un interprete russo, è stato possibile iniziare a raccogliere dettagli sulla sua vita. Piccoli frammenti di informazioni stanno emergendo e saranno fondamentali per completare il quadro della sua identità.
La vicenda ha attirato l’attenzione anche sui social network, dove diverse persone hanno espresso solidarietà e interesse verso il caso. Barbara Funari, sempre tramite il suo profilo Facebook, ha aggiornato i cittadini sulle novità riguardanti l’uomo, pur mantenendo la massima riservatezza per tutelare la sua privacy. La speranza è che questa storia si concluda con un esito positivo, consentendo all’uomo di ritrovare non solo un’identità ma anche una nuova prospettiva di vita.
L’intervento dei servizi sociali della Asl Roma 1 e del Municipio Roma I Centro è stato determinante nel garantire il supporto necessario all’uomo. Inoltre, la collaborazione con la Polizia Roma Capitale e altre forze dell’ordine coinvolte nel caso ha permesso di avviare un percorso strutturato per aiutarlo. Il lavoro congiunto delle istituzioni rappresenta un esempio concreto di come sia possibile affrontare situazioni complesse come questa attraverso un approccio integrato e multidisciplinare.
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