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“Mi è arrivata una notifica dal Tribunale”: Giorgia Meloni furiosa, l’annuncio sull’ennesima mossa delle toghe rosse



Il tribunale dei ministri ha ridefinito oggi l’esito dell’indagine sul caso Almasri: la posizione della premier Giorgia Meloni è stata archiviata, mentre i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano saranno gravati da una richiesta di autorizzazione a procedere  .



Giorgia Meloni, in un messaggio sui social, ha ribadito che “ha ricevuto oggi la notifica del provvedimento da parte del Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dall’avvio, e rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie”  . Secondo quanto riportato nel decreto, “io ‘non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta’: e in tal modo non avrei rafforzato il programma criminoso”. Nella sostanza, il documento sostiene che due ministri e il sottosegretario “hanno agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte”  .

La premier ha definito questa ricostruzione “palesemente assurda”: “Ogni scelta del governo, soprattutto così importante, è concordata”, ha affermato con fermezza, rivendicando la coesione dell’esecutivo e sottolineando di agire “in modo coeso sotto la mia guida”  . Ha inoltre contestato indirettamente alcuni suoi predecessori, ricordando il caso della nave Diciotti e attaccando l’atteggiamento “non ricordo” di esponenti come Giuseppe Conte e Danilo Toninelli  . Matteo Salvini, vicepremier, nel rilanciare il post della premier, ha aggiunto: “Alla faccia dei ‘non ricordo’ degli smemorati Conte e Toninelli sugli sbarchi dei clandestini, avanti insieme e a testa alta”  .

Il decreto del tribunale dei ministri chiude la fase delle indagini preliminari, durate più dei termini di legge, e dispone che per i tre figure coinvolte — Nordio, Piantedosi e Mantovano — si chieda al Parlamento l’autorizzazione a procedere. Solo a seguito di tale autorizzazione, se concessa, il caso potrà passare alla giurisdizione ordinaria per il processo  .

Nel delineare i passaggi successivi, Meloni ha annunciato che si siederà “a fianco” dei colleghi indagati nel momento in cui il Parlamento si troverà a votare la richiesta di autorizzazione a procedere  . Nel suo post ha ribadito “la correttezza dell’operato dell’intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani”  .

Il caso ruota attorno alla vicenda di Najeem Osama Almasri, generale libico accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l’umanità per operazioni compiute nella prigione di Mitiga, vicino a Tripoli, dalla quale Almasri sarebbe stato rilasciato in Italia due giorni dopo l’arresto a Torino, per un vizio di forma, e successivamente rimpatriato con un volo di Stato italiano  . Quel rilascio, secondo l’esposto presentato dal legale Luigi Li Gotti, configurerebbe reati di favoreggiamento e peculato a carico dei membri dell’esecutivo coinvolti — esclusa la premier, ora archiviata  .

Nelle prossime settimane, se la richiesta verrà formalmente presentata e discussa dalla Giunta delle autorizzazioni parlamentari, si aprirà uno spazio cruciale: il Parlamento dovrà deliberare se autorizzare o meno il processo. Se l’autorizzazione non verrà concessa — per esempio riconoscendo l’interesse dello Stato nella tutela della sicurezza — il procedimento si chiuderà; in caso contrario, potrà proseguire presso un tribunale ordinario competente  .

Il post della premier ha suscitato reazioni immediate dall’opposizione. Angelo Bonelli (Avs) ha contestato la scelta dell’archiviazione nei confronti di Meloni, definendola “assurda” e denunciando il rilascio di un individuo accusato di crimini gravi, invitando il governo a “non nascondersi dietro l’immunità” e a permettere che si celebri un processo quando previsto  .

Il presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera, Devis Dori, ha fatto sapere che al momento non risulta depositata alcuna documentazione formale relativa a questo decreto: si attendono nei prossimi giorni gli atti ufficiali, dopodiché si aprirà la fase politica e amministrativa che porterà alla decisione definitiva sul destino processuale di Piantedosi, Nordio e Mantovano  .



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