Una tragedia ha scosso la comunità di Pisa, dove una donna transessuale di 54 anni, di origine brasiliana, è deceduta nei giorni scorsi all’ospedale Cisanello in seguito a una grave crisi respiratoria. La vittima, conosciuta con il nome di Mirella, sarebbe stata sottoposta a un trattamento estetico clandestino che le ha provocato complicazioni fatali.
A rendere pubblica la vicenda è stata Regina Satariano, presidente del Consultorio Transgenere di Torre del Lago, che sui social ha denunciato quanto accaduto: “Mirella è morta dopo tante sofferenze, dopo un’iniezione di olio illegale, non chiamiamolo silicone.” Parole che hanno immediatamente acceso i riflettori su una pratica abusiva che da anni rappresenta un rischio concreto per molte persone transessuali in Italia.
Secondo le informazioni diffuse, la donna si sarebbe rivolta a una conoscente, giunta da fuori Toscana, per sottoporsi a un’iniezione al seno. Il trattamento, eseguito senza alcuna garanzia di sicurezza né controlli sanitari, avrebbe provocato nei giorni successivi un rapido peggioramento delle condizioni di salute. Nonostante i sintomi gravi, Mirella avrebbe esitato a rivolgersi subito a un ospedale, temendo le conseguenze di un ricovero legato a una procedura illegale.
Solo sabato scorso, quando la situazione è precipitata, è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso di Cisanello. Nonostante i tentativi del personale medico, le sue condizioni erano ormai critiche e il decesso è stato dichiarato il giorno successivo. Come spiegato da Regina Satariano, “è stata portata in gravi condizioni sino alla constatazione di morte il giorno successivo.”
La notizia è rimbalzata rapidamente sui social, suscitando sgomento e indignazione. Sebbene inizialmente non fosse stata presentata alcuna denuncia formale – anche perché la donna non aveva familiari nella città toscana – la segnalazione pubblica ha spinto la squadra mobile di Pisa ad avviare un’indagine. Gli investigatori hanno acquisito la documentazione clinica e stanno ricostruendo le ultime ore di vita della vittima. L’ipotesi di reato al momento è quella di omicidio colposo.
Gli inquirenti stanno verificando il legame diretto tra il decesso e l’iniezione illegale. Se confermato, chi ha praticato il trattamento potrebbe trovarsi ad affrontare gravi conseguenze giudiziarie. Intanto, le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare con precisione la persona che avrebbe effettuato l’intervento e accertarne eventuali responsabilità.
Il caso ha riportato l’attenzione su una problematica purtroppo diffusa: quella dei cosiddetti “bombaderos”, persone non qualificate che offrono interventi estetici clandestini a basso costo, utilizzando sostanze dannose come oli industriali o paraffina. Negli ultimi anni, diverse donne transessuali hanno perso la vita in Italia a causa di procedure analoghe, eseguite in ambienti privi di qualsiasi controllo sanitario.
Il Consultorio Transgenere di Torre del Lago da tempo denuncia i rischi connessi a tali pratiche, chiedendo maggiori controlli e campagne di sensibilizzazione. “Questa piaga ha lasciato un’altra povera vittima”, ha dichiarato ancora Satariano, sottolineando la necessità di un intervento più deciso delle autorità per prevenire nuovi episodi.
Il dramma di Mirella ha profondamente colpito la comunità locale. In molti hanno ricordato la donna come una persona solare e gentile, benvoluta da amici e conoscenti. La sua morte ha lasciato un vuoto doloroso e alimentato il dibattito sull’urgenza di garantire maggiore sicurezza e tutela a chi sceglie percorsi di affermazione di genere.



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