Il 15 settembre scorso, un tragico evento ha sconvolto la comunità di Termoli: un uomo di 38 anni è stato rinvenuto morto all’interno di una cella frigorifera del supermercato dove lavorava. Sebbene inizialmente si fosse ipotizzato un suicidio, i genitori della vittima, originari dell’Abruzzo e residenti nel Pescarese, hanno sollevato dubbi significativi e presentato una denuncia alla Procura di Larino, ipotizzando un possibile omicidio o istigazione al suicidio.
Attraverso il loro legale, Piero Lorusso, i genitori hanno depositato una serie di richieste, corredate da fotografie del corpo del figlio. Nella denuncia si legge che il corpo “presenta strani segni intorno al collo che fanno fortemente presumere uno strangolamento”. Questo dettaglio ha spinto la famiglia a chiedere ulteriori indagini per chiarire le circostanze della morte.
I sospetti dei genitori si concentrano sulla convivente dell’uomo. Secondo quanto riportato nella denuncia, il rapporto tra i due era diventato estremamente teso a causa della decisione del 38enne di separarsi e trasferirsi nel paese dei genitori per lavorare nell’azienda agricola del padre. Questa scelta avrebbe generato conflitti significativi, alimentando ipotesi di violenze domestiche.
Un elemento aggiuntivo che i genitori hanno portato all’attenzione degli inquirenti riguarda l’acquisto di un terreno da parte dell’uomo, avvenuto tre mesi prima della sua morte. La famiglia ha richiesto il sequestro del terreno e ha sollevato preoccupazioni su possibili collegamenti con attività criminali. Nella denuncia si legge: “Chiediamo di valutare l’eventuale collegamento tra la morte del 38enne e l’infiltrazione della criminalità organizzata nel territorio abruzzese e molisano”.
Tra le richieste avanzate dal legale della famiglia figurano anche un’autopsia sul corpo, una perizia grafologica sul biglietto lasciato dall’uomo per verificare la genuinità della scrittura e l’eventuale presenza di costrizioni. Inoltre, è stata formalizzata l’istanza per un’audizione protetta del figlio minore della coppia.
Un altro punto cruciale delle indagini riguarda il supermercato dove è stato trovato il corpo. La famiglia ha chiesto accertamenti sui sistemi di sicurezza presenti nel locale, il sequestro delle immagini delle telecamere interne ed esterne e l’analisi dei filmati per identificare chi abbia avuto accesso al luogo nelle ore precedenti la tragedia. Gli esami richiesti includono anche una valutazione dei segni sul collo della vittima, la ricerca di eventuali lesioni da difesa e una ricostruzione dettagliata della scena del crimine.
Le accuse avanzate dai genitori del 38enne sono ancora tutte da verificare e sarà compito della Procura decidere se procedere con ulteriori approfondimenti o archiviare la denuncia. L’intera vicenda rimane avvolta nel mistero, con molte domande ancora senza risposta.



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