Un nuovo capitolo si aggiunge alla drammatica vicenda avvenuta sul fiume Natisone, in provincia di Udine, dove tre giovani di origine romena hanno perso la vita il 31 maggio 2024. Tra le vittime, Patrizia Cormos, 20 anni, che ha trascorso i suoi ultimi minuti cercando disperatamente aiuto al telefono con i vigili del fuoco. La madre della ragazza, Mihaela Tritean, ha raccontato al Corriere del Veneto il dolore di aver ascoltato per la prima volta la registrazione della chiamata della figlia.
“Ho sentito ieri le registrazioni delle telefonate e stanotte non ho dormito. Quegli audio sono devastanti, si sentono i ragazzi chiedere aiuto, e mia figlia Patrizia Cormos supplicare più volte l’arrivo dell’elicottero”, ha dichiarato la donna.
L’incidente è avvenuto a Premariacco, dove Patrizia, insieme ai suoi amici Bianca Doros, 23 anni, e Cristian Molnar, 25 anni, è stata travolta dalle acque del fiume. I tre giovani si trovavano su un isolotto quando sono stati colti di sorpresa dalla corrente. La telefonata con i soccorsi è durata complessivamente undici minuti, ma sei di questi sono trascorsi in attesa, accompagnati da una musichetta di sottofondo che ha reso ancora più drammatica la situazione.
Durante la chiamata, Patrizia ha cercato di mantenere la calma nonostante la disperazione evidente nella sua voce. Sullo sfondo si percepivano i singhiozzi di Bianca e le grida in tedesco di Cristian, che implorava aiuto. “In quanti minuti arrivate?”, ha chiesto la giovane ai vigili del fuoco. La risposta è stata: “Siamo a Cividale, ci vorrà un po’”. Gli operatori hanno poi richiesto l’invio di video, foto e della posizione esatta, mentre la ragazza tentava di tranquillizzare i suoi amici. Tuttavia, dopo sei lunghissimi minuti in attesa, la linea è caduta.
La madre di Patrizia non riesce a darsi pace per quanto accaduto. Non solo il soccorso aereo non è stato attivato immediatamente, ma anche le indicazioni fornite dagli operatori sembrano essere state inutili per salvare i tre giovani. “Vorrei chiedere a chi ha risposto a mia figlia se ha un cuore e ha un figlio e cosa avrebbe fatto se ci fosse stato suo figlio al posto di Patrizia, Bianca e Cristian. Non gli ha fatto pietà sentire questi ragazzi che piangono e urlano?”, si domanda amaramente Mihaela Tritean.
Secondo quanto riportato dalla madre, Patrizia aveva deciso di partecipare a quella gita per festeggiare un importante traguardo personale. La giovane aveva appena superato un pre-esame per l’ammissione all’Accademia di interior design di Udine e aveva voluto condividere la sua gioia con gli amici. “Era molto contenta, ma non sapeva neanche che il Natisone fosse un fiume, in una località dove non era mai stata prima. Noi abitiamo a quindici chilometri dal luogo della tragedia”, ha spiegato la donna.
L’ultima comunicazione tra madre e figlia risale proprio al giorno dell’incidente, quando Patrizia aveva chiamato per condividere la notizia del pre-esame superato. Poi, il silenzio. Solo alle 18, al ritorno a casa, Mihaela Tritean è stata informata dai carabinieri che sua figlia era stata travolta dalle acque. “Mi hanno avvisato della sua morte solo dopo quasi 5 ore”, ha detto.
Due giorni dopo l’incidente, sono stati ritrovati alcuni oggetti personali di Patrizia, tra cui il telefono intatto, un orologio ancora funzionante e i gioielli che indossava quel giorno. Nella borsa a tracolla c’erano anche alcune foto scattate poche ore prima della tragedia, in cui la giovane sorrideva accanto ai suoi amici. “Poi l’acqua ha inghiottito anche la sua felicità”, ha concluso con amarezza la madre.
Questa tragedia solleva interrogativi sulla gestione dei soccorsi e sui protocolli adottati in situazioni di emergenza come questa. La famiglia di Patrizia Cormos chiede ora chiarezza su quanto accaduto e spera che episodi simili non si ripetano in futuro.
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