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Non ce l’ha fatta il bimbo di 6 anni fuggito dall’Ucraina: travolto sulle strisce nel Veneziano



Tragedia a Santa Maria di Sala, nel Veneziano, dove un bambino di soli sei anni ha perso la vita in seguito a un grave incidente stradale avvenuto sulla Strada Regionale Noalese. Il piccolo, che era fuggito dalla guerra in Ucraina insieme alla madre e al fratello maggiore, è stato investito da una vettura mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. L’incidente si è verificato nel pomeriggio di mercoledì 20 agosto, e nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, il bambino è deceduto dopo giorni di agonia.



Secondo quanto ricostruito finora, il bambino e la madre, una donna di 36 anni originaria di Odessa, stavano rientrando a casa dopo aver svolto alcune commissioni. Erano in bicicletta e, per attraversare la strada, avevano deciso di scendere e portare il mezzo a mano. Proprio in quel momento, una Fiat Panda guidata da un giovane di 25 anni residente nella zona li ha travolti. L’impatto è stato particolarmente violento: il bambino è stato sbalzato a oltre 30 metri di distanza, finendo in un fossato lungo la carreggiata.

La madre ha assistito impotente alla scena e ha subito lanciato grida disperate per chiedere aiuto. I soccorsi sono arrivati rapidamente sul posto: un’ambulanza e un elisoccorso hanno trasportato il piccolo presso l’ospedale di Padova, dove è stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica. Nonostante gli sforzi dei medici, le ferite riportate dal bambino si sono rivelate troppo gravi. Il piccolo aveva subito traumi significativi alla testa e alla schiena, e nella giornata di giovedì 21 agosto è stata accertata la morte cerebrale.

La madre, fortunatamente, è rimasta praticamente illesa nell’incidente. Il padre del bambino, che si trovava in Germania al momento dell’accaduto, è arrivato in Italia il giorno successivo per stare accanto alla famiglia in questo momento di dolore.

Il pubblico ministero della Procura di Venezia, Stefano Strino, ha aperto un fascicolo per indagare sulla dinamica dell’incidente e stabilire le responsabilità del conducente della vettura. Al momento, il veicolo è stato posto sotto sequestro e il giovane alla guida è stato sottoposto a esami per verificare eventuali condizioni che possano aver influito sull’accaduto.

Stando alle informazioni riportate dal Corriere del Veneto, il magistrato sta valutando la possibilità di acquisire la cartella clinica del bambino per evitare di procedere con l’autopsia. I genitori hanno già espresso il loro consenso all’espianto degli organi del piccolo, un gesto che potrebbe salvare altre vite.

La famiglia ucraina era ospitata presso l’ex canonica di Murelle insieme ad altre persone fuggite dalla guerra. La madre e i figli erano arrivati in Italia il 27 luglio scorso, dopo essere partiti da Odessa. La loro fuga si era conclusa in Veneto, dove avevano trovato un rifugio temporaneo lontano dal conflitto che sta devastando il loro Paese.

La comunità locale è profondamente colpita dalla tragedia. L’incidente solleva interrogativi sulla sicurezza stradale nella zona e sull’importanza di una maggiore attenzione da parte degli automobilisti. La Strada Regionale Noalese è spesso teatro di incidenti, e l’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di interventi per migliorare la viabilità e proteggere i pedoni.



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