Un episodio inquietante si è verificato in una scuola d’infanzia paritaria a Pianura, un quartiere della periferia Ovest di Napoli. Una bambina di pochi anni è stata legata a una sedia da una collaboratrice scolastica, assunta da pochi giorni, che ha giustificato il suo comportamento sostenendo di averlo fatto per contenere l’irrequietezza della piccola durante il pranzo. La madre della bambina, venuta a conoscenza della situazione tramite la figlia, ha deciso di recarsi a scuola con i carabinieri per ottenere spiegazioni.
L’episodio è accaduto nella mensa della scuola, dove la collaboratrice, in un tentativo di mantenere la bambina ferma, ha usato una sciarpa per legarla alla sedia. Fortunatamente, la piccola non ha subito alcuna lesione e sta bene. Tuttavia, la madre ha ritenuto inaccettabile il comportamento dell’educatrice e ha chiesto chiarimenti alla direzione della scuola.
I carabinieri della stazione di Pianura e del Nucleo Radiomobile di Napoli sono intervenuti il 30 ottobre, rispondendo alla richiesta della madre. Durante l’intervento, i militari hanno incontrato la direttrice della scuola, che ha confermato quanto accaduto, sottolineando che tale comportamento non sarebbe stato tollerato. La direttrice ha immediatamente preso provvedimenti nei confronti della collaboratrice, che è stata licenziata dopo soli quattro giorni di lavoro.
La madre, dopo aver parlato con la direttrice e ricevuto rassicurazioni, ha deciso di non presentare denuncia. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni tra i genitori e la comunità locale riguardo alla sicurezza e al benessere dei bambini nelle strutture educative. La scuola ha dichiarato di voler garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti gli alunni, e ha promesso di rivedere le procedure di assunzione e formazione del personale.
L’incidente ha attirato l’attenzione dei media e ha sollevato interrogativi sulla gestione delle situazioni di difficoltà comportamentale nei bambini. L’uso di metodi coercitivi, come legare un bambino a una sedia, è considerato inaccettabile e contrario ai principi educativi. Esperti nel campo dell’educazione infantile sottolineano l’importanza di adottare approcci positivi e costruttivi per gestire l’irrequietezza dei bambini, piuttosto che ricorrere a misure punitive.
La vicenda ha anche messo in luce la necessità di una maggiore vigilanza da parte dei genitori e delle autorità scolastiche. È fondamentale che i genitori siano informati e coinvolti nella vita scolastica dei propri figli, e che siano pronti a intervenire in caso di comportamenti inappropriati da parte del personale educativo.
In risposta all’accaduto, la scuola ha avviato una serie di incontri con i genitori per discutere delle misure di sicurezza e delle pratiche educative adottate. L’obiettivo è quello di ristabilire la fiducia tra la comunità e la scuola, assicurando che episodi simili non si ripetano in futuro.
Il caso ha suscitato una forte reazione da parte della comunità locale, con molti genitori che hanno espresso il loro disappunto per quanto accaduto. I social media sono stati inondati di commenti e condivisioni riguardanti l’episodio, con molte persone che chiedono maggiore attenzione e responsabilità da parte delle istituzioni educative.



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