​​


Per il mio compleanno, mia figlia mi ha dato una busta. Già lì, avevo dei sospetti. Ma appena l’ho aperta e ho visto dentro…



Allora, ascolta qua perché sembra una barzelletta, ma purtroppo è vera. Per il mio compleanno, mia figlia ha pensato fosse una genialata regalarmi… una busta. Io già lì, immaginavo “saranno i soliti soldi o qualche pensierino banale”. Ma meglio non dare nulla per scontato, giusto?



Negli ultimi tempi, ho la strana sensazione che mia figlia e suo marito mi vedano come una specie di nonnina fragile. Cioè, 46 anni eh, non proprio pronta per il bingo del martedì pomeriggio. Ma tant’è.

Due giorni fa, i fatidici 46. E che faccio? Mi organizzo la cena con gli amici in un bel ristorantino, atmosfera top, risate a non finire. Una figata. Poi la sera, cena a casa mia con la famigliola. Tutti tranquilli, finché non arriva il momento dei regali.

Mio genero si presenta con un mazzo di rose spettacolare, proprio alla vecchia maniera. Mia figlia invece mi rifila questa busta con un sorrisino troppo convinto. Apro: dentro c’è un soggiorno di 10 giorni… rullo di tamburi… alle terme! Con tanto di massaggi, piscine termali, “dieta bilanciata” (che roba triste), il pacchetto completo per quella che ormai chiamerei la terza età.

Resto senza parole. Letteralmente. Dico, “Ma a chi avete pensato quando avete preso questa roba? A me o a vostra nonna?” Mio genero mi guarda come se avessi bestemmiato contro Gesù, la figlia già pronta a convincermi che, no mamma, non è come credi, ci sono le montagne e l’aria fresca, il relax, bla bla bla.

Io non ce la faccio proprio a stare zitta: “Cioè, attività? Tipo la tombola o la ginnastica dolce? Ma avete presente chi sono io? L’energia fatta persona. Io voglio avventure, cose vere, non passare dieci giorni a chiacchierare di acciacchi con gente che potrebbe essere Matusalemme.”

Figlia insiste che “rilassarsi è importante”, “un’esperienza da vivere”, e tutte queste menate da pubblicità di creme antiage. La verità? In quel momento, avrei voluto urlare. Invece mi esce solo un “Ma rilassarmi, sì – magari su una spiaggia, o in una città d’arte, ma non così! Pensate davvero che sia finita a questo punto?”

Alla fine, atmosfera tesa in casa mia come se avessero spento la musica a una festa. Loro salutano in silenzio, io rimango su quella sedia, il regalo tra le mani, a chiedermi quando diamine sono diventata, agli occhi di mia figlia, una vecchia da parcheggiare alle terme.

Delusa nera, proprio. Non voglio nemmeno più vederla, per ora.



Add comment