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Perché Ranucci è sotto protezione da anni: le inchieste più delicate e le minacce contro la famiglia



Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione Report, vive sotto scorta dal 2009 a causa di continue minacce ricevute per il suo lavoro. Negli ultimi anni, la situazione è diventata sempre più grave, culminando nel 2021 con la scoperta di un piano per assassinarlo. Recentemente, un attentato dinamitardo ha preso di mira la sua auto e quella della figlia, un evento che Ranucci ha definito “un salto di qualità preoccupante”. Questo attacco è avvenuto proprio davanti alla sua abitazione, a Pomezia, dove l’anno scorso erano stati trovati proiettili.



L’episodio di intimidazione non è isolato. Ranucci ha subito minacce di morte e atti intimidatori per anni, tra cui la scoperta di bossoli e pacchi contenenti polvere da sparo. Queste minacce sono spesso state collegate alle sue inchieste su temi delicati come la criminalità organizzata e i conflitti internazionali. “C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto”, ha dichiarato Ranucci, che ha presentato regolare denuncia per l’attentato subito.

Nel 2022, Ranucci aveva già subito un grave atto intimidatorio quando furono trovati due proiettili davanti al suo cancello. Questo ritrovamento avvenne nello stesso luogo in cui è stata piazzata la bomba nella serata di giovedì. Le autorità avevano già predisposto misure di protezione per il giornalista a causa delle minacce ricevute, che si sono intensificate nel corso degli anni. Ranucci ha spiegato: “È dal 2000 che convivo con gli attacchi alle mie inchieste. Più si alzava il livello delle inchieste, più si alzava il livello degli attacchi”.

La sua situazione di protezione è stata ulteriormente rafforzata nel 2021, dopo che è emersa la notizia di un progetto di omicidio nei suoi confronti. Ranucci ha rivelato che un uomo legato al narcotraffico, in connessione con famiglie della ‘ndrangheta e della destra eversiva, avrebbe assoldato due killer per ucciderlo. Questo contesto di minacce ha portato le autorità a garantirgli una scorta continua.

A novembre 2024, Ranucci e la redazione di Report hanno ricevuto ulteriori minacce dopo un servizio sul conflitto israelo-palestinese, con messaggi che evocavano un attacco simile a quello di Charlie Hebdo. L’attentato recente, avvenuto a pochi giorni dal suo ritorno in televisione con nuove inchieste, ha sollevato preoccupazioni nel panorama mediatico e politico.

Il ministro dell’Interno ha annunciato che tutte le misure di protezione per Sigfrido Ranucci saranno potenziate al massimo livello, in risposta all’attentato e alla crescente preoccupazione per la sua sicurezza. Le nuove inchieste di Ranucci tratteranno temi di grande rilevanza, come i finanziamenti pubblici nella ricerca universitaria e nella cultura, il settore dell’energia eolica, le banche e la sanità.

La lunga carriera di Sigfrido Ranucci nel giornalismo investigativo è segnata da atti di intimidazione che riflettono la pericolosità del suo lavoro. Le sue inchieste hanno spesso messo in luce situazioni scomode e hanno attirato l’attenzione di soggetti potenti e pericolosi. Nonostante le minacce e i rischi, Ranucci continua a svolgere il suo lavoro con determinazione, consapevole delle sfide che affronta.

La sua esperienza mette in evidenza non solo il coraggio di chi lavora nel giornalismo investigativo, ma anche la necessità di proteggere chi rischia la propria vita per fare luce su verità scomode. La comunità giornalistica e l’opinione pubblica seguono con attenzione gli sviluppi della situazione, sperando che le misure di sicurezza adottate possano garantire la protezione di Ranucci e permettergli di continuare il suo importante lavoro.



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