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Presunto attentato a Viterbo, obiettivo la Macchina di Santa Rosa: arrestati uomini armati



Ragazzi, che paura ieri a Viterbo. Sembra la trama di un film, invece è tutto vero: la polizia ha beccato due tizi armati fino ai denti, mitra e pistole inclusi, proprio vicino al santuario di Santa Rosa. La voce che gira è che volevano fare un attentato durante il trasporto della famosa Macchina di Santa Rosa, quella torre luminosa portata a spalla da cento facchini – una roba che da queste parti è sacra, mica pizza e fichi.



I due fermati sarebbero turchi, a quanto dicono. Stavano in una struttura vicino alla piazza, proprio dove la processione si chiude. Li hanno presi, portati dritti in procura per l’interrogatorio e ora la Digos sta scavando per capire che diavolo stessero progettando. Ah, tutto questo mentre in piazza c’era pure mezzo governo, ministri e politici locali, preti, poliziotti… insomma, mancava solo il Papa.

C’è stato un momento di panico, eh. L’arresto è arrivato poco prima della partenza della Macchina, e stavolta – roba mai vista – hanno lasciato le luci accese durante il trasporto. Di solito si fa al buio, con solo le fiammelle a illuminare la torre che svetta tra i palazzi. Ma il prefetto ha detto: sicurezza prima di tutto. All’inizio qualcuno si è lamentato: “Santa Rosa è sempre passata al buio, che stanno combinando?” Ma appena è uscita la notizia degli arresti, tutti zitti – meglio le luci che rischiare la pelle.

Alla fine, per fortuna, tutto è filato liscio. La tradizione un po’ stravolta, certo, ma la gente sana e salva. Meno male.



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