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Proclamati 5 giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco: cosa vuol dire la decisione del Cdm



Il Consiglio dei ministri, sotto la guida del governo di Giorgia Meloni, ha ufficialmente dichiarato un periodo di cinque giorni di lutto nazionale in seguito alla scomparsa di Papa Francesco. Questo lutto avrà inizio oggi, martedì 22 aprile, e si protrarrà fino a sabato 26 aprile 2025. La decisione, attesa da molti, ha suscitato discussioni, poiché inizialmente si era ipotizzato un periodo di sole tre giornate di lutto. Fonti governative hanno confermato che, in passato, la prassi per la morte di capi di Stato ha previsto un lutto di cinque giorni, il che significa che il periodo di commemorazione si estenderà fino al giorno dei funerali del pontefice.



In aggiunta, il Consiglio dei ministri ha nominato Fabio Ciciliano, attuale capo del dipartimento della Protezione Civile, come commissario per l’organizzazione e la gestione dei funerali di Papa Francesco. Il decreto stabilisce che Ciciliano avrà la responsabilità di garantire un’adeguata organizzazione delle esequie del Santo Padre, nonché delle cerimonie che seguiranno. Nello specifico, si occuperà di tutte le “misure organizzative relative alla mobilità, all’accoglienza, anche sanitaria, e all’assistenza della popolazione e a quant’altro occorra”.

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio del cerimoniale di Stato, il lutto pubblico nazionale viene di norma dichiarato “secondo le modalità e i contenuti indicati dalla presidenza del Consiglio dei ministri”. In pratica, questo significa che le bandiere degli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta. Inoltre, il ministro degli Esteri potrà richiedere che la stessa prassi venga applicata nelle ambasciate italiane all’estero e in quelle di altri Stati presenti in Italia. Le bandiere interne, invece, “saranno abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta”.

Dal punto di vista pratico, il lutto nazionale non avrà conseguenze dirette significative per i cittadini, poiché i giorni di lutto non sono considerati festivi e non influenzeranno le attività quotidiane. Tuttavia, rimangono alcuni interrogativi. Per esempio, il lutto nazionale coinciderà con le celebrazioni del 25 aprile, un giorno importante che segna l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Non è ancora chiaro se questo avrà un impatto sulle celebrazioni programmate.

Un’altra questione riguarda le quattro partite di Serie A di calcio che erano state inizialmente programmate per domani, mercoledì 23 aprile. Con la proclamazione del lutto nazionale, si attende di sapere se queste gare verranno rinviate ulteriormente. La decisione finale spetterà alle federazioni competenti.

Sul fronte politico, si discute la possibilità di rinviare il premier time previsto per mercoledì. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, avrebbe dovuto presentarsi al Senato domani alle 16 per rispondere alle domande dei parlamentari, un evento che non si verificava da oltre un anno. Tuttavia, dopo la notizia della morte di Papa Francesco, è emersa l’ipotesi che questo appuntamento possa essere posticipato. La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama dovrà decidere se procedere con il rinvio, e la dichiarazione del lutto nazionale potrebbe influenzare questa scelta.



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