Un nuovo caso sulle condizioni dei traghetti che collegano la Sardegna con il continente italiano. A raccontarlo è Cristina, che ha denunciato a Fanpage.it quanto accaduto alla figlia e ai tre nipoti durante un viaggio di ritorno dalla Sardegna a fine giugno. Dopo una notte passata in cabina, i bambini hanno iniziato a grattarsi la testa e, una volta rientrati a Milano, è stata riscontrata la presenza di pidocchi.
“È stato un viaggio scomodo e surreale, e al ritorno abbiamo anche scoperto che i miei nipoti avevano preso i pidocchi, ma la compagnia di navigazione nega ogni responsabilità”, ha dichiarato la donna, che sottolinea come l’episodio abbia avuto conseguenze anche economiche e pratiche per la famiglia.
La testimonianza ripercorre il viaggio e le difficoltà incontrate. “Arrivati a Milano – racconta – mia figlia e i tre bambini hanno iniziato a grattarsi la testa. Li controllo e scopro che sono tutti infestati dai pidocchi. È difficile che li abbiano presi al mare, ma pochi giorni dopo la notte trascorsa nella cabina del traghetto tutti e quattro hanno scoperto di avere i pidocchi”.
La donna lamenta anche i costi elevati del servizio a fronte di condizioni che ritiene insoddisfacenti: “Vado in Sardegna almeno due volte l’anno perché ho parenti lì e ogni volta le condizioni delle navi peggiorano, anche se il prezzo dei viaggi continua a salire: abbiamo pagato 800 euro per una cabina interna, ma sale fino a mille per avere un oblò. È una vergogna”.
Cristina evidenzia inoltre problemi di sicurezza legati alla pratica diffusa di dormire nei corridoi e negli spazi comuni: “Ogni volta è sempre la stessa schifezza. Vendono un posto ponte ma ovviamente è una presa in giro, perché chi sta all’aperto? D’estate in pochi e d’inverno nessuno. Il risultato è che la gente si butta dove può, compresi sottoscala e corridoi. Ma con tutti i passaggi occupati dalla gente per terra cosa succederebbe se si dovesse uscire velocemente? Moriremmo tutti come topi sott’acqua. Sicurezza e igiene non esistono nelle notti in nave dalla Sardegna”.
Proprio per evitare queste condizioni, la donna aveva deciso di prenotare una cabina per la figlia e i nipoti. Ma, secondo la sua testimonianza, anche questa scelta non ha garantito un ambiente adeguato. “Una nave che arriva da una notte in mare e quando arriva in porto non c’è il tempo di far scendere i passeggeri che già ne stanno risalendo altri, come può essere pulita e disinfestata? Il massimo che si può fare è cambiare le lenzuola, ma se i pidocchi ci sono si trovano sui materassi”.
La compagnia di navigazione, contattata tramite pec dalla famiglia, ha respinto le accuse. In una nota ufficiale ha dichiarato: “Da indagini immediatamente eseguite, non è emerso da alcuno dei documenti di bordo che Lei sia stata effettivamente interessata dall’evento, né che si sia rivolta all’equipaggio per segnalare l’accaduto. Risulta inoltre che nessun cliente occupante la stessa cabina né prima né dopo di Lei abbia lamentato la presenza di insetti”.
La compagnia ha sottolineato inoltre che la segnalazione è arrivata quasi due settimane dopo il viaggio, circostanza che, secondo il vettore, “ha irrimediabilmente compromesso il diritto di difesa del vettore che non è stato posto nelle condizioni di accertare in contraddittorio quanto da Lei asserito. In ogni caso, le cabine e tutte le zone comuni della nave vengono quotidianamente igienizzate e sanificate”.
Una risposta che Cristina definisce deludente: “Praticamente mi hanno detto: ‘signora, i pidocchi li hai portati lei’. Ho pagato centinaia di euro per questo trattamento e mi viene detto che sono l’unica che si lamenta delle condizioni, ma da quello che leggo molti si lamentano dell’igiene e del monopolio dei prezzi. Ci vogliono isolare perché è un buon sistema per farci pagare sempre di più”.



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