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“Putin sembrava affaticato, lo sorreggevano in due”: nuove voci sul suo stato di salute, citato D’Alema



L’ex premier italiano Massimo D’Alema ha recentemente partecipato a una parata militare in Cina, organizzata dal presidente Xi Jinping, e ha condiviso con alcuni amici le sue impressioni sullo stato di salute di Vladimir Putin. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, D’Alema ha dichiarato: “Sono rimasto impressionato dalle sue condizioni”, suggerendo che il leader russo apparisse notevolmente affaticato. Negli ultimi anni, la salute di Putin è stata oggetto di speculazioni, con voci che parlano di possibili malattie, tra cui tumori e Parkinson, senza mai ottenere conferme ufficiali.



Durante la parata, che ha rappresentato uno dei momenti più significativi per la Cina negli ultimi anni, D’Alema ha avuto l’opportunità di incontrare vari leader autoritari, tra cui il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, e il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un. Nonostante le immagini ufficiali non mostrassero segni evidenti di problemi di salute, D’Alema ha notato che “Putin aveva al suo fianco due persone che lo sostenevano”, paragonando la sua condizione a quella di Silvio Berlusconi negli ultimi periodi della sua carriera politica.

Queste osservazioni hanno riacceso le speculazioni riguardanti la salute di Putin. Durante una visita in Alaska con l’allora presidente Donald Trump, si era parlato di come gli uomini della scorta seguivano Putin persino in bagno per raccogliere campioni di feci e urine, un’azione volta a evitare che informazioni vitali finissero nelle mani americane. Tali misure di sicurezza riflettono la preoccupazione russa nel mantenere riservate le informazioni sulla salute del presidente.

Non è insolito che i leader, in particolare quelli autoritari, prestino particolare attenzione alla loro salute. Durante una conversazione intercettata durante la parata, Putin e Xi discutevano dei progressi nel campo della biotecnologia, arrivando a speculare sulla possibilità che l’umanità, e in particolare loro stessi, potessero vivere fino a 150 anni. Questo scambio di idee evidenzia l’interesse di entrambi i leader per il tema della longevità e della salute, elementi cruciali per chi ricopre posizioni di potere.

Le osservazioni di D’Alema si inseriscono in un contesto di crescente attenzione internazionale verso la salute di Putin, che ha sollevato interrogativi non solo tra gli esperti di politica estera, ma anche tra i cittadini comuni. La sua apparente fragilità fisica potrebbe influenzare non solo le dinamiche interne della Russia, ma anche le relazioni internazionali, specialmente in un periodo di tensione geopolitica.

Inoltre, la presenza di Putin in eventi pubblici e la sua capacità di mantenere un’immagine forte sono spesso scrutinati dai media e dagli analisti. Le critiche e le speculazioni sulla sua salute potrebbero riflettersi sulla sua autorità e sulla stabilità del regime russo. Infatti, una leadership percepita come debole potrebbe alimentare instabilità interna e influenzare le politiche di Mosca nei confronti di altri Stati.

D’Alema, con la sua lunga esperienza politica e diplomatica, offre una prospettiva interessante su queste dinamiche. Il suo confronto tra Putin e Berlusconi suggerisce una preoccupazione più ampia per la salute e la capacità di governare dei leader, un tema che potrebbe diventare sempre più rilevante nei prossimi anni, soprattutto in un contesto globale in continua evoluzione.

Mentre le speculazioni sulla salute di Putin continuano, le autorità russe potrebbero sentirsi costrette a gestire con maggiore attenzione la comunicazione riguardante il loro leader. La trasparenza potrebbe diventare un fattore cruciale per mantenere la fiducia del pubblico e dei partner internazionali. In un mondo dove l’informazione viaggia rapidamente, ogni dettaglio sulla salute di un leader può avere ripercussioni significative, influenzando non solo l’immagine personale, ma anche la stabilità politica e le relazioni internazionali.



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