Le autorità israeliane hanno espulso quattro attivisti che si trovavano a bordo della nave umanitaria Madleen, parte della Freedom Flotilla Coalition, diretta verso Gaza con aiuti umanitari. Tra gli espulsi c’è anche la nota attivista ambientale Greta Thunberg. Gli altri otto membri dell’equipaggio hanno rifiutato l’ordine di espulsione e sono stati trasferiti in prigione.
La nave Madleen è stata intercettata dalle forze israeliane mentre navigava in acque internazionali e condotta al porto di Ashdod. Gli attivisti sono stati trattenuti all’aeroporto internazionale Ben-Gurion, dove hanno atteso la decisione delle autorità. In seguito alla detenzione, quattro di loro, inclusa Greta Thunberg, hanno accettato di essere rimpatriati. Il Ministro degli Esteri israeliano ha confermato che la giovane attivista svedese ha lasciato il paese su un volo diretto in Francia, da dove continuerà il suo viaggio verso la Svezia.
Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato: “Greta Thunberg ha appena lasciato Israele su un volo diretto in Svezia (via Francia)”. Questo messaggio è stato accompagnato da due foto della giovane sull’aereo. Gli altri otto membri dell’equipaggio, che non hanno accettato l’espulsione, sono stati trasferiti nella prigione di Givon, situata nel centro di Israele. Qui avranno la possibilità di presentare ricorso contro la decisione delle autorità israeliane.
L’intervento delle forze israeliane è avvenuto circa 24 ore dopo la detenzione degli attivisti a bordo della Madleen, che tentava di rompere il blocco imposto su Gaza. Gli attivisti sono stati trattenuti in un centro di detenzione e dovranno affrontare delle udienze prima di essere deportati nei loro paesi d’origine, come riportato dall’Adalah Legal Center, che rappresenta legalmente i dimostranti.
Il Ministero degli Esteri israeliano ha aggiunto: “Coloro che si rifiutano di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno portati davanti a un’autorità giudiziaria, in conformità con la legge israeliana, per autorizzarne l’espulsione”. Tuttavia, quattro degli attivisti, inclusa Greta Thunberg, hanno accettato il provvedimento. Secondo Adalah, gli altri attivisti possono essere legalmente detenuti fino a due settimane.
La nave Madleen è stata descritta dal Ministero israeliano come un “Selfie Yacht”, sottolineando l’apparente natura mediatica della missione. L’equipaggio della nave ha definito l’intervento delle forze israeliane come un “attacco criminale”, sostenendo che Israele non ha il diritto di trattenere la nave e i suoi passeggeri.
La Freedom Flotilla Coalition è nota per organizzare missioni umanitarie verso Gaza, cercando di rompere il blocco imposto dalla politica israeliana. Questa non è la prima volta che le autorità israeliane intervengono per fermare tali iniziative, spesso provocando tensioni diplomatiche e attirando l’attenzione internazionale.
La detenzione e l’espulsione degli attivisti hanno suscitato critiche da parte di organizzazioni internazionali e gruppi per i diritti umani, che chiedono una revisione delle politiche israeliane nei confronti delle missioni umanitarie dirette a Gaza. La situazione rimane delicata e potrebbe influenzare le relazioni tra Israele e i paesi di origine degli attivisti coinvolti.
La decisione di espellere gli attivisti è stata presa dopo una serie di verifiche mediche per assicurarsi che tutti i passeggeri fossero in buona salute. Questo controllo è stato considerato necessario dalle autorità israeliane prima del rimpatrio.
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