Domenico Lanzolla, uno dei quattro amici scomparsi nel naufragio al largo del Golfo di Taranto, è stato trovato senza vita. Continuano le operazioni per individuare gli altri due dispersi.
Il corpo senza vita di Domenico Lanzolla è stato ritrovato dai soccorritori impegnati nelle operazioni di ricerca dei quattro amici scomparsi in mare domenica scorsa al largo del Golfo di Taranto, in Puglia. Si tratta del secondo cadavere recuperato dopo quello di Claudio Donnaloia, trovato lunedì. Le ricerche continuano senza sosta per localizzare gli altri due dispersi, Antonio Dell’Amura e Pasquale Donnaloia.
Il gruppo di amici era partito domenica mattina dal Molo Santa Lucia a bordo di un’imbarcazione semicabinata di circa sei metri, diretto verso l’isola di San Pietro per una battuta di pesca sportiva. Tuttavia, una tempesta improvvisa li ha sorpresi in mare aperto, causando il naufragio della barca. L’ultimo segnale del gruppo risale a un post pubblicato su Facebook da Claudio Donnaloia intorno alle 7 del mattino.
Il corpo di Domenico Lanzolla, 60 anni, è stato individuato da una motovedetta della Guardia Costiera durante le ricerche effettuate tra il tardo pomeriggio e la serata del 2 luglio. Il ritrovamento è avvenuto nella stessa area in cui era stato recuperato il cadavere di Claudio Donnaloia, il più anziano tra i quattro amici. Nella zona sono stati trovati anche un pezzo di divanetto e altri materiali compatibili con la struttura dell’imbarcazione.
La salma di Lanzolla è stata trasportata a terra e successivamente condotta all’obitorio dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove è stata identificata dai familiari. Il ritrovamento del corpo ha gettato ulteriore sconforto tra i parenti e gli amici dei dispersi, che sperano ancora in un miracolo per gli altri due uomini non ancora ritrovati.
Le operazioni di ricerca, coordinate dalla Direzione Marittima di Bari, vedono l’impiego di unità navali e aeree della Guardia Costiera, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, oltre ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco. A partire da oggi, un’unità specialistica dei Vigili del Fuoco proveniente da Roma si unirà alle ricerche con un ‘side scan sonar’, uno strumento avanzato capace di creare immagini dettagliate del fondale marino e rilevare oggetti sommersi e suoni.
I dispersi ancora da ritrovare sono il 61enne Antonio Dell’Amura e il 67enne Pasquale Donnaloia, quest’ultimo fratello di Claudio Donnaloia. Secondo le prime ricostruzioni, Pasquale Donnaloia si sarebbe unito all’uscita in mare all’ultimo momento. Le autorità continuano a monitorare l’area centrale del Golfo di Taranto, dove si presume che l’imbarcazione sia affondata.
La tragedia ha suscitato polemiche sui social media, dove alcuni utenti hanno criticato la decisione del gruppo di uscire in mare nonostante le condizioni meteorologiche avverse. Tuttavia, molti hanno condannato questi commenti come inappropriati e insensibili nei confronti delle vittime e delle loro famiglie.
Le operazioni di soccorso proseguiranno nei prossimi giorni con l’obiettivo di localizzare i due uomini ancora dispersi e recuperare eventuali resti dell’imbarcazione per chiarire le dinamiche dell’incidente. Nel frattempo, le famiglie dei dispersi attendono con ansia notizie dai soccorritori, sperando che le ricerche possano portare presto a nuovi sviluppi.
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