Il mondo del cinema e del teatro italiani saluta Remo Girone, morto all’età di 76 anni nella sua casa di Montecarlo, dove viveva da tempo con la moglie Victoria Zinny. L’attore, uno dei volti più riconoscibili della televisione italiana, si è spento improvvisamente nella serata del 3 ottobre, lasciando un vuoto profondo nel panorama artistico nazionale.
Nato ad Asmara, in Eritrea, Girone era divenuto un simbolo della fiction italiana grazie all’interpretazione di Gaetano “Tano” Cariddi, l’enigmatico e spietato banchiere mafioso protagonista de La Piovra, serie cult degli anni ’80. Quel ruolo, complesso e indimenticabile, lo consacrò come uno degli attori più intensi e carismatici della sua generazione. Tuttavia, la sua carriera non si è limitata a quel successo: Girone ha attraversato più di cinquant’anni di cinema, teatro e televisione, distinguendosi per eleganza, rigore e profondità interpretativa.
Negli anni ha collaborato con grandi maestri del cinema italiano come Ettore Scola, che lo volle ne Il viaggio di Capitan Fracassa, e Andrea Molaioli, regista de Il gioiellino. Ha inoltre partecipato a numerosi progetti televisivi, tra cui Lo scialo (1987), Una vittoria (1988), Dalla notte all’alba (1991) di Cinzia TH Torrini, Carlo Magno (1993), Dio vede e provvede (1996), L’elefante bianco (1998), Il Grande Torino (2005) e Questa è la mia terra (2006).
Sul grande schermo, la sua presenza è stata altrettanto significativa. Ha recitato in pellicole come Il gabbiano, Benvenuto Presidente, Ma cosa ci dice il cervello e nell’epopea hollywoodiana Le Mans ’66 – La grande sfida, dove ha interpretato Enzo Ferrari. Nel 2023 era tornato sul set per il film The Equalizer 3 – Senza tregua, accanto a Denzel Washington, confermando la sua statura di interprete internazionale.
La vita privata di Remo Girone è sempre stata caratterizzata da grande riservatezza. Da oltre cinquant’anni era sposato con l’attrice Victoria Zinny, compagna di vita e di palcoscenico. La coppia ha condiviso non solo la passione per la recitazione, ma anche momenti difficili, come quello in cui l’attore scoprì di essere malato.
Durante le riprese de La Piovra, infatti, Girone fu colpito da un tumore. In un’intervista aveva raccontato: “Dopo essermi operato, dovevo fare della chemioterapia e i produttori della fiction volevano interrompere il contratto. Andai a reclamare, accompagnato dal mio avvocato, ma poi fu mia moglie a sfornare una brillante idea. Siccome stavamo girando la nona serie, propose al regista di farmela chiudere in anticipo con una bellissima scena e di riprendermi nel cast per la decima serie, dopo aver terminato le mie cure”.
L’attore non aveva mai nascosto di aver attraversato un periodo di grande fragilità psicologica in seguito alla malattia: “Sono caduto in una profonda depressione e ho fatto psicanalisi per molti anni”, aveva rivelato in una delle sue ultime interviste.
Nonostante le difficoltà, Girone era riuscito a riprendersi completamente e a tornare al lavoro con l’energia e la determinazione che lo hanno sempre contraddistinto. La sua carriera gli ha garantito un notevole successo economico e un patrimonio costruito attraverso decenni di attività teatrale e cinematografica, ma la sua vera eredità resta artistica: una filmografia ampia e prestigiosa, che ne consolida l’immagine di attore raffinato e di raro spessore.
Con la scomparsa di Remo Girone, il mondo dello spettacolo perde una delle sue voci più autorevoli, capace di dare vita a personaggi intensi e memorabili. La sua interpretazione di Tano Cariddi resterà impressa nella memoria collettiva, ma la sua carriera testimonia una dedizione totale all’arte della recitazione.



Add comment