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Salvatore Iovino, un finanziere di 51 anni, si è tolto la vita sparandosi un colpo alla testa



Il maresciallo Salvatore Iovino, della Guardia di Finanza, si è tolto la vita sparandosi alla testa con la pistola d’ordinanza. Una cosa terribile, davvero.



È stata la moglie a trovarlo, martedì sera, ormai senza vita nel loro appartamento. Aveva 51 anni, era originario di Acerra, nel napoletano, ma lavorava a Civitavecchia, sul litorale romano. La notizia ha fatto il giro in un lampo, lasciando amici, parenti e colleghi completamente sotto shock. Ora la Procura di Civitavecchia sta indagando per capire meglio come siano andate le cose.

E poi, come succede ormai troppo spesso, i suoi amici e colleghi hanno riempito i social di messaggi d’addio. Giorgio, per esempio, ha scritto una roba davvero toccante: “Smonto dal turno di notte e mi arriva un messaggio su WhatsApp che mi lascia senza parole. Un amico, un fratello, uno che ha fatto il corso con me, si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza. Non meritava di finire così. Riposa in pace, Salvatore Iovino, ti ricorderò sempre come una persona solare e disponibile”.

Purtroppo non è la prima volta che succede una tragedia del genere tra le forze dell’ordine. Il malessere c’è, anche se nessuno ne parla mai abbastanza. Ad aprile un finanziere di 26 anni si era già tolto la vita, sempre con la pistola, nei suoi alloggi a Roma. A gennaio, stessa storia: un maresciallo di 24 anni, in servizio al Centro Aviazione, si è sparato in testa all’aeroporto di Pratica di Mare. Sembra quasi una catena di dolore che non si riesce a spezzare.



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