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Scontri con la polizia durante l'assalto al palazzo sede della Città Metropolitana. Torino 14 novembre 2025. ANSA/TINO ROMANO

Scontri al “No Meloni Day” a Torino: lanci di estintori, feriti otto agenti



Momenti di forte tensione nel capoluogo piemontese in occasione del “No Meloni Day”, la manifestazione di protesta contro il governo organizzata nella giornata di venerdì. Gli scontri si sono concentrati principalmente nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova e all’interno della sede della Città metropolitana, in corso Inghilterra, dove si sono verificati i disordini più gravi.



Secondo quanto comunicato dalla Questura, otto agenti dei reparti mobili della Polizia di Stato sono rimasti feriti durante le operazioni di contenimento dei manifestanti. Le tensioni sono scoppiate poco dopo l’inizio del corteo, quando un gruppo di partecipanti ha scagliato un tombino contro le forze dell’ordine nei pressi della stazione. Successivamente, all’interno della sede della Città metropolitana, alcuni manifestanti hanno aperto un estintore e lo hanno lanciato contro gli agenti in servizio.

La situazione, particolarmente tesa per alcune ore, è tornata alla calma nel pomeriggio, dopo lo scioglimento della manifestazione e l’intervento dei reparti antisommossa. Nel frattempo, la circolazione ferroviaria, sospesa per ragioni di sicurezza durante la bonifica dei binari, è ripresa regolarmente nel corso della giornata.

Il corteo, composto da alcune centinaia di persone, si era radunato in mattinata in piazza XVIII Dicembre, di fronte alla stazione di Porta Susa. In testa al corteo erano presenti gli attivisti dei Fridays for Future, seguiti dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e delle università. Lo striscione d’apertura recitava: «Contro il governo del genocidio e del fossile, studenti blocchiamo tutto».

Gli organizzatori hanno descritto la manifestazione come una mobilitazione contro la guerra, la crisi economica e le politiche ambientali del governo. «Le scuole scendono in piazza contro la guerra», era lo slogan che ha accompagnato il corteo lungo le vie del centro cittadino. In un volantino diffuso durante l’evento, i promotori hanno spiegato che la protesta nasce per «lottare per non essere travolti da questo sistema marcio che ci spinge nel baratro della guerra. Lottare per dimostrare che anche noi abbiamo potere».

Durante gli interventi pubblici, gli studenti hanno espresso posizioni critiche nei confronti dell’esecutivo e della premier Giorgia Meloni, accusata di sostenere politiche militariste e di non affrontare adeguatamente la crisi sociale ed economica. «Mentre siamo qua c’è un genocidio in corso, ancora. La pace raggiunta a Striscia di Gaza rappresenta un gigantesco fallimento internazionale, una forma di neocolonialismo in cui prevale la legge del più forte. Per alimentare una guerra servono armi, tante. Le tragedie e i massacri sistematici, come il tentativo di cancellazione del popolo palestinese, sono una straordinaria situazione di profitto quasi programmato per le industrie della morte», hanno dichiarato alcuni rappresentanti dei collettivi.

I manifestanti hanno poi aggiunto: «Siamo qui per ricordare al nostro governo che non ci può zittire. Il governo italiano non è all’altezza, Meloni non fa nulla per contrastare la crisi economica mentre sostiene governi guerrafondai. Oggi le daremo una spallata».

Durante il passaggio del corteo, sono state chiuse per precauzione le entrate e le uscite della metropolitana di Porta Susa, mentre diverse linee di trasporto pubblico urbano sono state deviate. Le forze dell’ordine hanno presidiato le principali arterie del centro per evitare ulteriori episodi di violenza e contenere la folla in movimento.

Al termine della manifestazione, la Questura ha avviato accertamenti per identificare i responsabili dei disordini e valutare eventuali denunce. Gli otto agenti feriti sono stati medicati negli ospedali cittadini, ma nessuno di loro risulterebbe in gravi condizioni.

L’iniziativa del “No Meloni Day”, che si è svolta in contemporanea in altre città italiane, era stata promossa da movimenti studenteschi, ambientalisti e gruppi pacifisti. A Torino, tuttavia, la giornata si è trasformata in una protesta segnata da violenza e scontri, lasciando dietro di sé danni e polemiche che ora saranno oggetto di ulteriori indagini da parte delle autorità.



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