Un episodio drammatico legato al degrado e alla violenza domestica si è verificato nei giorni scorsi a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove una bambina di 12 anni è stata trovata a vivere in condizioni di semi-segregazione all’interno di un appartamento con la madre. La vicenda è stata resa nota dal sindaco Luigi Mennella, che ha voluto ringraziare personalmente le due assistenti sociali coinvolte nell’intervento.
L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 20 agosto, in una zona periferica della città. A seguito di una segnalazione urgente che denunciava la situazione di degrado, gli operatori dei servizi sociali, accompagnati dagli agenti della Polizia Locale e della Polizia di Stato, si sono recati presso l’abitazione in cui vivevano madre e figlia.
Le condizioni trovate all’interno erano allarmanti: la minore risultava quasi isolata dal mondo esterno, con gli ambienti dell’appartamento oscurati e privi di luce naturale e con una situazione igienico-sanitaria fortemente compromessa. Secondo quanto riportato nella relazione degli operatori, la bambina non aveva praticamente contatti con l’esterno e trascorreva la maggior parte del tempo chiusa in casa con la madre.
Durante il tentativo di intervento, la situazione è rapidamente degenerata. La donna, cittadina ucraina, si è scagliata contro le assistenti sociali utilizzando una grossa catena, minacciando non solo loro ma anche gli agenti sopraggiunti per supporto. La violenza della reazione ha reso necessario l’intervento immediato delle forze dell’ordine, che hanno provveduto all’arresto della donna.
Il sindaco Luigi Mennella ha raccontato i dettagli della vicenda in una nota ufficiale: “Le nostre assistenti sociali hanno potuto constatare una situazione per diversi aspetti anche peggiore di quanto evidenziato nell’esposto. Di fronte si sono trovate una donna che non aveva alcuna intenzione di collaborare e una bambina che, stando a quanto evidenziato poi in una dettagliata relazione inviata per gli atti consequenziali anche agli organi inquirenti, viveva quasi segregata in casa, in una situazione igienico-sanitaria precaria e praticamente senza possibilità di contatti con l’esterno, visto che anche i punti luce dell’abitazione nella quale le due abitavano in affitto erano quasi del tutto oscurati.”
L’intervento è stato reso possibile grazie all’autorizzazione del pubblico ministero, che aveva preso in carico la questione permettendo l’accesso immediato nell’abitazione. La prontezza e la professionalità degli operatori hanno evitato conseguenze peggiori.
Dopo l’aggressione, la bambina è stata messa in protezione in attesa delle verifiche da parte delle autorità competenti, mentre la madre è stata arrestata e dovrà rispondere delle accuse di resistenza e aggressione nei confronti di pubblici ufficiali.
Il sindaco ha poi voluto esprimere la propria gratitudine nei confronti delle due assistenti sociali coinvolte, Maddalena Lafronza e Anita Di Donna, che hanno gestito con fermezza e professionalità una situazione estremamente delicata: “Mi è parso il minimo vista la professionalità riscontrata in questo episodio, che è poi quella che tutti gli operatori dei nostri servizi sociali mettono quotidianamente in campo. Parliamo di un settore finito spesso al centro di critiche, che ha vissuto momenti di forte affanno a causa della carenza di personale, ma che oggi può finalmente contare su un numero congruo di validi operatori e professionisti. Ringrazio loro, come da sindaco sento di dire grazie alla polizia municipale che, con il prezioso supporto degli agenti di polizia, ha saputo affrontare con la consueta attenzione una vicenda delicata, che fortunatamente si è conclusa nel migliore dei modi.”
Il caso ha riacceso i riflettori sulla condizione delle minori che vivono in situazioni di forte degrado sociale e sull’importanza del lavoro svolto dagli operatori dei servizi sociali. La bambina si trova ora sotto tutela, in attesa che vengano definite le misure di protezione e assistenza più adeguate per garantirle un futuro sicuro lontano da violenze e privazioni.
La vicenda di Torre del Greco mette in evidenza, ancora una volta, la necessità di interventi tempestivi e coordinati tra servizi sociali, amministrazioni locali e forze dell’ordine per la tutela dei minori, soprattutto in contesti familiari fragili e compromessi.



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