Supermario sale in cattedra al Meeting di Rimini e ci spiega che l’Unione Europea è una comparsa di poco conto. Ah sì? Ma guarda un po’. Proprio lui, quello che a Bruxelles faceva e disfaceva a piacimento. E Giordano? Non se la tiene: “E solo adesso te ne accorgi, davvero?”
Mario Giordano non perdona. Niente sconti a Mario Draghi, nemmeno davanti all’applausometro impazzito al Meeting di Rimini. A dirla tutta, il discorso di Draghi – su quanto l’Europa sia, boh, irrilevante – non fa nemmeno così schifo, il punto è: chi diamine lo dice? Perché se fosse uno qualunque che in Europa non ha contato neanche come il due di picche, magari passi. Ma Draghi? Ex boss della BCE, ex premier di un Paese fondatore, ora pure consulente della Von der Leyen. “Nel 2011 Politico.eu lo chiamava ‘l’uomo più potente d’Europa’”, rinfaccia Giordano. “Lui a Bruxelles comandava a bacchetta; se voleva, piazzava pure il suo cavallo come commissario europeo (d’altronde ha piazzato Giggino Di Maio nel Golfo, che vuoi che sia?). Solo l’anno scorso ci ha regalato un super-rapporto di 400 pagine su come si fa l’Europa, partendo da non si sa quale riflessione sugli strumenti. E adesso ci dice che è tutto tempo perso?”
Giordano, nella sua “letterina” pubblicata su La Verità, va giù pesante: “Caro Mario Draghi, caro Mister Europa, salvatore, guida, costruttore, garante, speranza e pure spina dorsale dell’Europa… le mando una cartolina perché l’altro giorno, al Meeting di Rimini, l’ho sentita dire che l’Europa ‘non conta nulla’”.
“Sembrava così convinto del contrario, con le migliori gazzette italiane a farle la ola. E ora che è successo? Lei che ha salvato l’Europa, lei che l’ha trasformata, lei che ‘è’ l’Europa… ora ci racconta che non vale una cicca? Cos’è, una confessione improvvisa? O le è venuta la depressione?”
Onestamente, Giordano non se la beve questa predica sulla morte dell’Europa da uno che l’ha comandata per anni. “Dai, abbia pazienza: sentire Mister Europa dire che l’Europa non conta è come sentire il Papa negare l’esistenza di Dio. O, che so, Matteo Bassetti sparare qualcosa di intelligente. E poi, questa sua ‘conversione’ tragica – con tanto di tesi anti-euro che teneva nascosta come un calzino bucato e adesso esibisce come trofeo – viene pure accolta con le solite fanfare dai nostri giornaloni”.
Morale della favola: “Non si può non chiedersi come si senta lei, dopo aver sprecato anni ed energie per una roba che, a suo dire, non vale niente. E soprattutto: ma com’è che se ne accorge solo ora?” E ancora: “Proprio lei, caduto sull’Europa? Dopo anni a bacchettarla, strapazzarla, tentare di svegliarla… ora realizza che stava solo perdendo tempo? Perché l’Europa, nonostante tutto quello che ha fatto, resta il nulla cosmico. Alla Goldman Sachs uno così l’avrebbero già mandato a casa, altro che”.
Chiusura col botto: “Per cortesia, avvisi il solito coro di fans di aggiornare il repertorio: Draghi ormai non sferza più l’Europa, la seppellisce. Non la sprona, la mette sotto terra. Era il salvatore, adesso – con un po’ di fortuna – il becchino”.



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