Quando la musica incontra la politica: il caso Cristicchi tra critiche, ideologie e un Festival di Sanremo dai numeri record
Il Festival di Sanremo 2025 ha lasciato dietro di sé un mare di emozioni, ma anche una scia di polemiche. Tra i protagonisti più discussi c’è stato Simone Cristicchi, il cui brano “Quando sarai piccola” è passato dall’essere considerato un capolavoro a diventare un bersaglio di critiche ideologiche. Nonostante il successo in termini di ascolti record, con oltre il 70% di share, il Festival non è stato immune da tensioni e controversie che hanno coinvolto artisti e stampa.
La canzone che ha diviso l’opinione pubblica
“Quando sarai piccola” ha conquistato molti per la sua profondità e capacità di toccare corde emotive. È una ballata che, come molti hanno sottolineato, ha fatto commuovere il pubblico. Eppure, nel corso delle serate, il brano è stato progressivamente etichettato come “ideologicamente compromesso”. Alcuni lo hanno definito la canzone di un “beniamino della destra”, un’accusa che ha iniziato a circolare soprattutto sui social e tra i giornalisti presenti nella sala stampa.
Il motivo? Cristicchi è stato associato a posizioni considerate scomode da una parte dell’opinione pubblica: le sue dichiarazioni contro la maternità surrogata, il suo spettacolo teatrale sulle foibe, e altre prese di posizione che hanno portato alcuni a definirlo “fascista”. Questi elementi hanno alimentato un dibattito acceso, trasformando la sua partecipazione in un terreno di scontro politico.
Le critiche più dure
Tra le voci più critiche spicca quella di Selvaggia Lucarelli, che nella sua newsletter ha analizzato il testo della canzone pezzo per pezzo, accusandolo di “romanticizzare una malattia che di romantico ha molto poco”. Non solo: durante il DopoFestival, la Lucarelli ha ulteriormente sottolineato come l’immagine di Cristicchi fosse costruita per apparire quella del “bravo ragazzo”, nascondendo però un lato più controverso.
Altri commentatori hanno spinto ancora oltre le critiche, paragonandolo addirittura al “Povia di Sanremo 2025”, un’etichetta che non ha certo giovato alla percezione del pubblico nei suoi confronti.
Un risultato compromesso
Nonostante tutto, Simone Cristicchi è riuscito a portare a casa il Premio Lucio Dalla, ma il quinto posto in classifica generale non rispecchia l’entusiasmo iniziale che circondava la sua canzone. Il cantautore ha visto la sua immagine progressivamente smontata da una parte della stampa e dei social, al punto che alcuni hanno ironizzato sul fatto che avrebbe dovuto dichiarare apertamente: “Fermi tutti, sono antifascista!”, per evitare ulteriori fraintendimenti.
Un Festival da record ma non senza ombre
Non si può negare che il Festival di Sanremo 2025, condotto da Carlo Conti, sia stato un successo straordinario in termini di numeri. Tuttavia, l’edizione sarà ricordata anche per le polemiche e per il clima polarizzato che ha accompagnato molti artisti.
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