Un tragico incidente si è verificato giovedì 3 luglio a Valdieri, in provincia di Cuneo, dove il medico in pensione Paolo Rovea, 66 anni, ha perso la vita cadendo per oltre 300 metri durante un’escursione in montagna. L’ex primario di Radioterapia oncologica dell’ospedale San Giovanni di Torino stava affrontando la discesa dell’Argentera insieme alla figlia e a un amico quando è precipitato, sotto lo sguardo impotente dei suoi compagni di escursione.
Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo era partito all’alba per raggiungere la cima dell’Argentera, una delle vette più alte delle Alpi Marittime. Dopo aver completato la salita, i tre stavano scendendo in direzione del rifugio Remondino quando si è verificato l’incidente. Paolo Rovea è scivolato, precipitando per diverse centinaia di metri lungo il pendio roccioso. La caduta è stata fatale e i soccorsi, giunti rapidamente sul posto, non hanno potuto fare nulla per salvarlo.
I tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese, insieme agli operatori del servizio regionale di Elisoccorso dell’Azienda Zero Piemonte, sono intervenuti dopo l’allarme lanciato dai compagni di escursione. Dopo un sorvolo della zona, il corpo senza vita del medico è stato individuato circa 300 metri al di sotto della vetta. La figlia e l’amico, entrambi illesi ma visibilmente sotto choc, sono stati recuperati dai soccorritori e trasportati al rifugio Remondino prima di essere accompagnati in ospedale per accertamenti.
Paolo Rovea, originario di Mondovì, era andato in pensione due anni fa dopo una lunga carriera nella sanità pubblica. Padre di cinque figli, aveva ricoperto ruoli di rilievo come medico ospedaliero e successivamente come primario di Radioterapia oncologica presso il San Giovanni Antica Sede di Torino. La sua scomparsa ha lasciato un profondo vuoto tra colleghi e conoscenti. Antonio Scarmozzino, direttore sanitario delle Molinette di Torino, lo ha ricordato con parole piene di stima: “Una persona straordinaria, di grande valore, una bontà fuori dal comune, generoso, sempre pronto a collaborare, mai polemiche, sempre disponibile a lavorare per l’azienda”.
Oltre alla sua dedizione professionale, Rovea era noto per la sua grande passione per la montagna e per il suo impegno sociale. Da tempo partecipava attivamente al Movimento dei Focolari insieme alla moglie, dedicando parte del suo tempo a questa attività che lo portava spesso a Roma.
L’incidente ha scosso profondamente la comunità locale e tutti coloro che lo conoscevano. La dinamica della tragedia è ancora al vaglio delle autorità competenti, ma le condizioni impervie del terreno e la difficoltà del percorso potrebbero aver contribuito all’accaduto. Nel frattempo, il cordoglio per la perdita di un uomo descritto come generoso e dedito al prossimo si è diffuso rapidamente tra amici, colleghi e conoscenti.
La montagna, che Paolo Rovea tanto amava e frequentava con passione, si è trasformata nel luogo della sua tragica scomparsa. Un destino che lascia un segno indelebile nella memoria dei suoi cari e nella comunità medica torinese.
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