Un tragico incidente ha spezzato la vita di Paolo Pistolato, 63 anni, residente a Favaro Veneto, venerdì 8 agosto. L’uomo stava percorrendo in bicicletta la rampa Rizzardi, diretto verso Mestre da Marghera, quando è stato travolto da un camper. Il veicolo, secondo quanto riportato dai testimoni, avrebbe lasciato il luogo dell’incidente senza prestare soccorso.
Subito dopo l’impatto, alcuni passanti hanno dato l’allarme e chiamato il 118 per richiedere assistenza. Pistolato, in condizioni critiche, è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale dell’Angelo con codice rosso. Nonostante un immediato intervento chirurgico, le sue condizioni si sono aggravate rapidamente e l’uomo è deceduto a causa dei gravi traumi riportati.
Le indagini delle forze dell’ordine si sono concentrate sul rintraccio del camper coinvolto. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, gli agenti sono riusciti a individuare la targa del veicolo e a risalire al proprietario. Il mezzo è stato posto sotto sequestro e la conducente del giorno dell’incidente è stata identificata.
Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, alla guida del camper si trovava una donna di origini straniere, accompagnata da due bambini. Il veicolo sarebbe intestato a una persona residente ad Asolo, nel Trevigiano. Alcuni testimoni hanno riferito che la donna si sarebbe fermata brevemente dopo l’incidente, ma non parlando italiano, avrebbe lasciato la scena quando le è stato suggerito di recarsi dai vigili.
Le autorità stanno valutando le accuse che potrebbero essere mosse nei confronti della conducente. Tra i reati ipotizzati ci sono fuga, omissione di soccorso e omicidio stradale colposo. La Polizia locale sta proseguendo le indagini per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’incidente e accertare le responsabilità della donna.
Paolo Pistolato, originario di Favaro Veneto, era molto conosciuto nella comunità per la sua passione per la musica. Compositore e cantautore, aveva dedicato gran parte della sua vita alla creatività musicale. La famiglia, composta da tre sorelle e due fratelli, ha deciso di autorizzare la donazione di tessuti e cornee, un gesto che testimonia la generosità dell’uomo anche dopo la sua scomparsa.



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