Una grave vicenda di appropriazione indebita ha colpito ActionAid Italia, con un ammontare di denaro sottratto che si aggira intorno a 1 milione e mezzo di euro. Le indagini hanno portato all’arresto di Francesca Marenco, 47enne ex responsabile amministrativa dell’associazione, accusata di aver rubato i fondi tra il 2022 e maggio 2024. Secondo l’accusa, la Marenco ha utilizzato il denaro per ristrutturare la propria abitazione, acquistare un’auto, comprare due box auto e persino saldare le rette per le scuole private dei figli, oltre a pagare ingenti somme al suo avvocato di Modena.
Le ipotesi di reato formulate nei suoi confronti includono appropriazione indebita, reati fiscali e accesso abusivo a sistemi informatici, poiché avrebbe abusato delle password per accedere ai conti bancari dell’associazione. La giudice per le indagini preliminari Sonia Mancini ha fissato un interrogatorio preventivo per la prossima settimana, in seguito alla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla pm Giovanna Cavalleri. Inoltre, è stato disposto il sequestro di una somma equivalente a quella sottratta.
La storia di Francesca Marenco non è nuova alle cronache giudiziarie. Nel 2018, era già stata condannata a un anno e mezzo di reclusione per una truffa di 540 mila euro commessa in uno studio di consulenza. Attualmente, sta scontando una pena di 4 anni e mezzo in detenzione domiciliare, autorizzata dal Tribunale di Sorveglianza, per un’altra truffa avvenuta nel 2019. In quell’occasione, la Marenco aveva truffato una manager facoltosa, ingannandola in una relazione sentimentale e facendole credere di essere affetta da una malattia terminale. Per convincerla ulteriormente, aveva inscenato una falsa fecondazione assistita in Svizzera e aveva presentato una gravidanza inventata come parte di un “progetto genitoriale comune”.
Assunta part-time per sostituire una collega in maternità, la Marenco ha ricevuto nel febbraio 2022 le credenziali di home banking di ActionAid e della “Fondazione realizza il cambiamento” per gestire la tesoreria. Nel mese di ottobre dello stesso anno, è riuscita a farsi sostituire l’ID dall’assistenza di Poste Italiane, interrompendo così la comunicazione delle nuove password e producendo estratti conto falsificati. La situazione è emersa solo nel 2024, quando i revisori contabili di Pwc hanno segnalato un ammanco di fondi, successivamente quantificato in 1.488.000 euro dai consulenti di EY Forensic.
L’accaduto ha sollevato interrogativi sull’efficacia dei controlli interni e sulla gestione dei fondi all’interno delle associazioni di volontariato. La fiducia del pubblico nelle organizzazioni benefiche può subire gravi danni a causa di episodi di questo tipo, che mettono in luce vulnerabilità e rischi di frode.
Le autorità stanno ora valutando l’intera situazione per comprendere come sia stato possibile per la Marenco orchestrare tale frode senza essere scoperta per così lungo tempo. Le indagini sono ancora in corso, e gli investigatori stanno cercando di raccogliere ulteriori prove e testimonianze per delineare un quadro completo della situazione.
Nel frattempo, la comunità di ActionAid e i suoi sostenitori si trovano a fronteggiare una crisi di fiducia. Le dichiarazioni ufficiali dell’associazione non sono ancora state rilasciate, ma è probabile che si stia preparando una risposta a questo grave episodio, che ha scosso le fondamenta di un’organizzazione nota per il suo impegno nel volontariato e nella solidarietà.
Il caso di Francesca Marenco rappresenta un monito per le organizzazioni no-profit riguardo l’importanza di implementare misure di sicurezza più rigorose e di condurre audit regolari per prevenire frodi interne. La speranza è che questo episodio possa portare a un rafforzamento delle pratiche di governance all’interno delle associazioni, affinché simili situazioni non si ripetano in futuro.



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