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Turni massacranti e paghe basse: 100 euro per 12 ore. Ecco perché la ristorazione è in crisi



Dopo oltre vent’anni trascorsi all’estero, lo chef Marco Marinelli, oggi residente in Puglia, ha deciso di tornare in Italia. Tuttavia, il suo ritorno si è rivelato più complicato del previsto, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di un impiego nel settore della ristorazione. Marinelli, che ha iniziato la sua carriera a soli 16 anni, ha condiviso con Fanpage.it il suo punto di vista sulle problematiche che affliggono il mercato del lavoro italiano.



“Nel settore della ristorazione e dell’ospitalità si parla spesso della difficoltà nel trovare personale, ma bisognerebbe chiarire il motivo. Le paghe sono basse, i contratti spesso inesistenti e le condizioni di lavoro non rispettano la dignità dei lavoratori”, ha dichiarato. Secondo lo chef, i giovani di oggi sono più consapevoli dei loro diritti e meno disposti ad accettare offerte lavorative che non garantiscano tutele adeguate.

Marco Marinelli, 56 anni, ha costruito una solida carriera girando il mondo e lavorando in ristoranti prestigiosi. Tuttavia, dopo anni lontano dalla sua terra d’origine, ha scelto di tornare in Puglia, dove vive con sua moglie e sua figlia. “Al momento sto cercando lavoro e devo ammettere che è difficile accettare offerte che prevedono paghe irrisorie o lavori in nero. Mi viene da pensare: ‘Se continua così, dovrò partire di nuovo’”.

La sua esperienza nel settore è iniziata molto presto. “Ho cominciato come lavapiatti in un piccolo ristorante di Taranto, mentre frequentavo l’istituto alberghiero. Successivamente, ho lavorato stagionalmente in Romagna, un periodo che ricordo come estremamente duro. Dormivamo in camere sovraffollate e spesso mancavano le condizioni minime per vivere dignitosamente”, ha raccontato. Marinelli sottolinea come queste esperienze lo abbiano segnato e lo abbiano portato a riflettere sulle difficoltà che i giovani devono affrontare oggi.

Lo chef ha evidenziato come la televisione abbia contribuito a creare un’immagine distorta del suo mestiere. “La Tv spesso edulcora la figura dello chef, mostrando solo il lato glamour del lavoro. In realtà, si tratta di un mestiere che richiede sacrifici enormi: doppi turni, notti insonni e rinunce alla vita privata. Non è semplice tornare a casa alle 2 di notte e non vedere tua figlia sveglia”, ha spiegato.

Durante gli anni trascorsi all’estero, Marco Marinelli ha notato una netta differenza nelle condizioni lavorative rispetto all’Italia. “Fuori dall’Italia, chi lavora nella ristorazione viene pagato bene e rispettato, anche se giovane. Qui, invece, sembra che si pensi che accettare condizioni indecorose sia normale”, ha aggiunto.

La ricerca di lavoro per Marinelli si sta rivelando particolarmente complessa nel Sud Italia. “Al Nord le cose vanno leggermente meglio, ma la situazione generale resta disastrosa. Mi sono state proposte offerte per 1800 euro al mese per lavorare circa 12 ore al giorno con doppi turni. È un trattamento che non valorizza il sacrificio richiesto da questo mestiere”, ha concluso.

Lo chef punta il dito contro un sistema che non tutela i lavoratori e invita a riflettere sulle cause della carenza di personale nel settore. “Se oggi i giovani fanno domande e si informano sui loro diritti, è perché hanno capito che accettare condizioni indegne non porta a nulla di buono. È giusto che sia così”.



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