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Uccise i genitori dell’ex fidanzata, Brad Sigmon sarà giustiziato oggi: ha optato per la fucilazione



È prevista per oggi, venerdì 7 marzo, l’esecuzione di Brad Sigmon, un uomo di 67 anni originario della Carolina del Sud. Condannato a morte per l’omicidio dei genitori della sua ex fidanzata avvenuto nel 2001, Sigmon ha attirato l’attenzione dei media per la brutalità del crimine e per la modalità della sua esecuzione. L’omicidio è avvenuto nella casa della famiglia della vittima, situata nella contea di Greenville.



Durante l’episodio, Sigmon aveva anche rapito la donna, minacciandola con una pistola. Tuttavia, la giovane era riuscita a fuggire dall’auto in cui si trovava, mentre Sigmon le sparava contro senza colpirla. In una confessione rilasciata in seguito, Sigmon ha dichiarato: “Non potevo averla e non avrei permesso a nessun altro di averla”. L’esecuzione è programmata per le 18:00 ora locale.

Il condannato a morte entrerà nella camera della morte dove verrà legato a una sedia di metallo. Prima dell’esecuzione, avrà l’opportunità di pronunciare le sue ultime parole, dopo di che gli verrà messo un cappuccio sulla testa. Successivamente, sarà tolta la tenda che lo protegge dagli spettatori. Tre volontari, armati di fucili, spareranno simultaneamente proiettili progettati per frantumarsi all’impatto con il suo petto. Gli spari avverranno da una fessura nel muro, non visibile ai testimoni, a una distanza di 4,6 metri.

A meno che il governatore Henry McMaster o la Corte Suprema degli Stati Uniti non decidano di sospendere l’esecuzione, Sigmon sarà il primo a essere giustiziato per fucilazione negli Stati Uniti dal 2010. Sarà solo la quarta persona ad affrontare un plotone di esecuzione dal ripristino della pena di morte negli Stati Uniti 49 anni fa. Dalla ripresa delle esecuzioni nel 1976, circa 46 prigionieri sono stati giustiziati in Carolina del Sud tramite iniezione letale e sedia elettrica.

Gli avvocati di Sigmon hanno spiegato che l’uomo ha rifiutato la sedia elettrica, poiché temeva di essere “cotto vivo”, e ha evitato l’iniezione letale a causa della mancanza di trasparenza sui farmaci utilizzati per l’esecuzione. La scelta finale rimasta per Sigmon è stata quindi il plotone di esecuzione, un metodo con una lunga e controversa storia negli Stati Uniti e in altre nazioni.

Negli ultimi anni, alcuni sostenitori della pena di morte hanno cominciato a vedere la fucilazione come un’alternativa più umana. Se la mira è corretta, la morte avviene quasi istantaneamente, a differenza delle iniezioni letali, che possono risultare dolorose e complicate. Le esecuzioni tramite sedia elettrica, d’altra parte, hanno mostrato effetti visibili e traumatici sui condannati, come contorsioni e segni di sofferenza.

All’esecuzione assisteranno giornalisti, familiari delle vittime di Sigmon e i suoi legali, tutti riuniti nell’edificio utilizzato per le esecuzioni negli ultimi 35 anni. Gli ultimi tre condannati a morte avevano scelto l’iniezione letale come metodo di esecuzione. Sigmon, tuttavia, ha optato per la fucilazione, spinto dalla disperazione, secondo quanto riferito dai suoi avvocati.



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