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Ucraina, il mandato di Zelensky è scaduto: “Non ha più alcuna legittimità”



Il ministro degli Esteri della Russia, Serghei Lavrov, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla legittimità della figura che firmerà eventuali accordi di pace tra Russia e Ucraina. Durante una recente conferenza stampa, Lavrov ha affermato che, prima di qualsiasi firma, è necessario “risolvere il problema della legittimità della persona che firmerà questi accordi” da parte di Kiev. Questo commento si riferisce al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto nel maggio 2024 senza che siano state indette nuove elezioni a causa della legge marziale attualmente in vigore nel Paese.



Le dichiarazioni di Lavrov sono state riportate dall’agenzia Interfax, evidenziando come la leadership ucraina non sembri interessata a una “soluzione giusta e duratura” del conflitto. Questo giudizio si basa, secondo il ministro russo, sulle azioni e le dichiarazioni recenti dei rappresentanti del governo di Kiev.

In merito alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, Lavrov ha ribadito il sostegno della Russia all’opzione discussa durante i negoziati di Istanbul nel 2022. In quell’occasione, era stato ipotizzato il coinvolgimento dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, inclusi Cina e Russia. “La Russia sostiene l’opzione per le garanzie di sicurezza all’Ucraina discusse nei negoziati di Istanbul,” ha affermato Lavrov, sottolineando l’importanza di un approccio multilaterale per risolvere le tensioni.

Riguardo a un possibile incontro tra Vladimir Putin e Zelensky, Lavrov ha dichiarato che il presidente russo è disposto a incontrare il suo omologo ucraino solo dopo che tutte le questioni necessarie saranno state affrontate e risolte. “Il nostro presidente ha ripetutamente affermato di essere pronto a incontrare, anche il signor Zelensky, con l’intesa che tutte le questioni che richiedono un esame al più alto livello saranno ben preparate,” ha dichiarato Lavrov in una conferenza stampa tenutasi a Mosca insieme al suo omologo indiano, Subrahmanyam Jaishankar.

Inoltre, Lavrov ha criticato le azioni dei sostenitori occidentali di Kiev, affermando che queste stanno ostacolando gli sforzi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per risolvere la crisi in Ucraina. “Gli obiettivi che l’attuale leadership ucraina continua a perseguire, e che sono certamente alimentati dai sostenitori occidentali del regime di Kiev, sono diretti contro gli sforzi del presidente Usa Donald Trump,” ha dichiarato Lavrov. Secondo lui, la Russia sta collaborando attivamente con Trump per trovare soluzioni sostenibili e durature al conflitto, mirando a eliminare le cause profonde della crisi.

Le dichiarazioni di Lavrov riflettono una posizione ferma della Russia nei confronti della situazione in Ucraina, evidenziando le difficoltà nel raggiungere un accordo di pace che soddisfi entrambe le parti. La questione della legittimità della leadership ucraina è diventata un tema centrale nei colloqui di pace, con Lavrov che insiste sul fatto che senza un chiaro mandato popolare, qualsiasi accordo potrebbe essere contestato.

In questo contesto, le relazioni tra Russia e Ucraina rimangono tese, con entrambe le parti che continuano a prepararsi per ulteriori sviluppi nel conflitto. Le dichiarazioni di Lavrov suggeriscono che, senza un cambiamento significativo nella leadership ucraina o nelle condizioni politiche, le prospettive di una pace duratura rimangono incerte.



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