Alberto Sordi spiegava che la sua comicità «non era astratta né gratuita», ma sempre ancorata alla realtà del momento. Quella di Benedetta Scuderi, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, è invece involontaria e le frutta – si dice – 16mila euro al mese. Un’ironia, la sua, che nasce da uno scollamento quasi totale dalla realtà, e che finisce per diventare il suo tratto distintivo.
Nota alle cronache per essersi confusa in un voto cruciale sul piano di riarmo europeo – lo ha ammesso lei stessa, “c’erano solo due tasti” – la Scuderi è anche ricordata per l’episodio della “crema solare sequestrata” durante lo sbarco della Flotilla da parte delle forze israeliane. Da settimane si è fatta portavoce, con toni accesi, della richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina, ignorando forse che tale riconoscimento – secondo le convenzioni internazionali – presuppone l’esistenza di un governo democraticamente eletto.
Ora, mentre il mondo assiste a una complessa tregua mediata anche da Donald Trump, l’europarlamentare rilancia in TV con tono deciso: «Meloni riconosca lo Stato di Palestina entro 72 ore». Una proposta che, se non fosse tragicamente fuori contesto, potrebbe far sorridere.
Ci auguriamo invece che l’onorevole possa considerare almeno due elementi essenziali:
Primo, parte di Hamas – riconosciuto come gruppo terroristico da diversi organismi internazionali – sta attivamente cercando di sabotare il cessate il fuoco. In questo scenario, un riconoscimento politico dello Stato di Palestina rischierebbe di legittimare indirettamente proprio quei soggetti che stanno ostacolando la pace.
Secondo, come ha recentemente sottolineato il segretario di Stato americano Marco Rubio, l’insistenza su riconoscimenti unilaterali – come nel caso di Macron – ha avuto l’effetto opposto, rallentando i negoziati.
Pedro Sánchez, anche lui favorevole al riconoscimento, resta comunque tra i primi ad aver appoggiato l’accordo Trump-Netanyahu con alcuni Paesi arabi e ha aderito all’iniziativa italiana di inviare unità della Marina nel Mediterraneo per monitorare la situazione.
Nel frattempo, Toni Ricciardi – deputato Pd eletto all’estero e segretario del Pd Svizzera – interviene a gamba tesa: «Le piazze internazionali, da Madrid a New York, non vanno ridicolizzate». A suo dire, le manifestazioni avrebbero avuto un ruolo decisivo nel mettere pressione su Netanyahu. Una ricostruzione forse ottimistica, ma coerente con certa narrativa di sinistra.
E proprio da quella sinistra che spesso chiede alla premier “di fare qualcosa”, giunge un eco lontano: l’intervento in aula di Laura Boldrini, che invocava un’azione della Meloni sul conflitto tra India e Pakistan. Una richiesta vaga, ma d’altronde bastava “fare qualcosa”.
Nel dubbio, qualcuno restituisca alla Scuderi almeno la sua crema solare. E magari anche qualche nozione di diritto internazionale.



Add comment