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Un’amica di troppo nel nostro rifugio



Tre anni fa abbiamo comprato una casa di campagna con un grande appezzamento. Non era soltanto un acquisto, ma la realizzazione di un sogno che avevamo inseguìto a lungo: uno spazio nostro, lontano dal caos della città, dove costruire con le nostre mani qualcosa che restasse.



E così, estate dopo estate, l’abbiamo sistemata un pezzetto alla volta. Una serra, un bagno nuovo, un piccolo parco giochi per i bambini… Nonostante la fatica, il cuore traboccava di orgoglio ogni volta che guardavamo ciò che avevamo creato. Quella era la nostra oasi, e con il tempo era diventata perfetta.

All’inizio la casa pullulava di ospiti: amici, parenti, conoscenti… tutti volevano vedere il nostro rifugio, assaggiare i nostri spiedini, perdersi con noi nel bosco a caccia di funghi o fare il bagno nello stagno. Ma dopo qualche tempo, come succede sempre, l’entusiasmo fece il suo corso. La gente iniziò a venire solo su invito, e a noi stava bene così.

Tutti, tranne una persona.

Una mia cara amica, che amo molto e che considero quasi come una sorella, ha preso l’abitudine di presentarsi nella nostra casa senza chiedere, senza avvisare, semplicemente “decidendo” di essere dei nostri. Ogni volta che scopre che siamo lì, raccoglie suo figlio e arriva. Non importa se ho già ospiti, se non c’è posto o se magari io e la mia famiglia desideriamo stare da soli: lei arriva. Sempre.

Ho provato a farle capire con delicatezza, inventando scuse, dicendo che la casa era già piena… ma niente. Persino quest’estate si è sistemata a dormire sul pavimento, con la naturalezza di chi non vede alcun problema. Io e mio marito ci siamo persino ritrovati a dormirci in soggiorno per lasciarle il letto. Non si tratta solo di spazio: non muove un dito, non aiuta, viene per “vacanza”, mentre io devo comunque occuparmi di tutto.

Il problema è che davanti ai miei genitori e a mio marito io mi sento a disagio. Ho paura di sembrare ingrata, o peggio, cattiva. Ma dentro di me cresce una tensione enorme, che non riesco più a soffocare.

E questa mattina, come se nulla fosse, mi ha chiesto davanti a un caffè:
“Che piani avete per Capodanno? Penso sarebbe bellissimo festeggiare in campagna, no?”

Ho quasi buttato fuori il caffè dal colpo. Sorrido, ma dentro mi sento logorare. Non voglio litigare, non voglio perderla come amica, ma ho la sensazione che, se non trovo il coraggio di dirle chiaramente la verità, io scoppierò.

Forse a volte bisogna smettere di tacere per amore e iniziare a parlare per rispetto di se stessi.



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