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Vanessa Scalera su Meloni: “Vorrei sapere come riesce a tollerare i saluti fascisti, immagino già la sua risposta.”



In un’intervista a La Repubblica, l’attrice Vanessa Scalera si è aperta riguardo ai suoi recenti ruoli, dalla celebre procuratrice Imma Tataranni al film Diamanti, diretto da Ferzan Özpetek. In questo contesto, ha condiviso le sue riflessioni sulla carriera e sulle sue convinzioni politiche, rivelando una forte attitudine verso i diritti umani e l’accoglienza.



Scalera, che ha raggiunto il successo in età matura, ha dichiarato: “A quaranta anni, per forza è un successo più saggio: ti poni diversamente, guardi quello che accade con altri occhi”. La sua carriera, segnata da ruoli complessi, l’ha portata a riflettere sull’invecchiamento e sul deterioramento fisico e mentale. “Abbiamo un termine. Solo Robert De Niro, a 82 anni, sa fare magicamente quello che fa”, ha aggiunto, esprimendo una certa preoccupazione per la vecchiaia.

L’attrice ha anche parlato dell’importanza di essere disposta al cambiamento nel suo lavoro. “Ho capito cosa ho combinato con Imma Tataranni, la gente quando mi vede si stupisce. Anche Özpetek era sorpreso: ‘Sei più giovane’. Mi vedeva in Imma”. Questa trasformazione personale è stata possibile grazie alla sua apertura nei confronti dei costumi e del trucco, che le permettono di interpretare personaggi diversi e complessi.

Nel corso dell’intervista, Scalera ha affrontato anche le sue posizioni politiche, rivelando che in passato frequentava la sezione del Partito Comunista a Latiano. Ha sottolineato l’importanza dei diritti e il suo impegno come attivista per Sos Méditerranée, un’organizzazione che si occupa di accoglienza. “C’è un’umanità che sta bussando alla nostra porta. Non credo che, a oggi, destra e sinistra siano pronte”, ha affermato, evidenziando le sfide che la sinistra deve affrontare in un contesto politico sempre più polarizzato.

Secondo Scalera, la sinistra ha i suoi problemi, specialmente in un mondo che tende verso l’estremismo di destra. “Per chi la pensa come me, l’unico modo di resistere è portare in giro la cultura dell’accoglienza e della pace, per opporsi alla disumanizzazione totale. C’è troppo egoismo. La cattiveria in giro è inaccettabile”. Queste parole mostrano la sua determinazione a combattere contro le ingiustizie e a promuovere un messaggio di solidarietà.

Quando le è stato chiesto cosa chiederebbe alla premier Giorgia Meloni, Scalera ha risposto con franchezza: “Tante cose. Soprattutto come faccia a convivere con i saluti fascisti, retaggio incompatibile con il suo ruolo istituzionale. A me provocano disagio. A lei no?”. Ha sottolineato l’incompatibilità di tali gesti con le responsabilità di un leader e ha manifestato la sua preoccupazione per la direzione che sta prendendo la politica italiana.

Inoltre, ha espresso il desiderio di sapere di più sulla questione dei messaggi nostalgici legati al fascismo, affermando che già conosce la risposta che riceverebbe: “È una boutade”. Questo scambio di idee mette in luce la frustrazione di Scalera nei confronti di una politica che, secondo lei, non affronta adeguatamente temi cruciali come i diritti umani e l’accoglienza.

Il successo di Imma Tataranni ha rappresentato un punto di svolta nella carriera di Scalera, ma la sua attenzione si concentra anche su questioni sociali e politiche. La sua visione del mondo e il suo impegno per i diritti umani riflettono una consapevolezza profonda delle sfide contemporanee.



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