Il thriller Vendicherò mia madre, diretto da Doug Campbell e trasmesso in prima visione su Rai 2 il 23 agosto 2025 all’interno del ciclo “Nel segno del giallo”, mette in scena un intreccio di ossessione, vendetta e segreti familiari. Il film, uscito nel 2022, vede come protagonisti Sami Nye, Taylor Joree Scorse e Jason Tobias.
La vicenda si concentra su Brooklyn Hart (interpretata da Taylor Joree Scorse), una ragazza appena uscita di prigione. Poco prima di morire, suo padre le rivela un dettaglio sconvolgente: la donna responsabile della morte della madre, investita anni prima, è Audrey Banks (Sami Nye), nota istruttrice di ginnastica post-partum e fondatrice del gruppo “Stroller Moms”. Brooklyn, che in realtà si chiama Elizabeth Wolf, decide così di mettere in atto un piano di vendetta calcolato nei minimi dettagli.
Per avvicinarsi alla sua vittima, la giovane si presenta come assistente personale di Audrey. All’inizio riesce a guadagnarsi la fiducia delle mamme che frequentano i corsi, ma ben presto la sua presenza inizia a destabilizzare l’equilibrio della vita di Audrey. Brooklyn manipola le clienti, diffonde sospetti e sabota la reputazione dell’istruttrice, fino a compromettere la sua immagine pubblica. La tensione cresce ulteriormente quando Audrey rischia di perdere anche la custodia della figlia, cadendo sempre più nella rete tessuta da Elizabeth.
La trama prende una svolta drammatica quando Jane, un’amica vicina alla protagonista, entra nell’appartamento di Brooklyn e scopre alcuni indizi rivelatori: un articolo di giornale sulla madre della ragazza, le ceneri del padre e soprattutto la fedina penale che conferma il suo passato criminale. Elizabeth era stata infatti incarcerata per aver aggredito una sua insegnante di matematica.
Decisa a portare a termine la sua vendetta, Brooklyn contatta Audrey e la obbliga a incontrarla in un parco, minacciando di uccidere il suo bambino se non si fosse presentata. Lì la tensione raggiunge il culmine: la giovane mostra un coltello a serramanico e costringe la sua vittima a un confronto diretto. Audrey, messa alle strette, ammette finalmente la verità: “Ho ucciso tua madre e vorrei contattarti, ma gli avvocati mi hanno sconsigliato di farlo”.
Le parole non fanno che accrescere la rabbia di Brooklyn, che ribatte accusando la donna di essere uscita troppo facilmente da quella tragedia. Audrey tenta di spiegarsi, chiarendo che la madre di Brooklyn si trovava in stato di ebbrezza quando è stata investita. Ma la giovane, ormai accecata dall’ossessione, non intende ascoltare.
La situazione precipita quando Brooklyn costringe Audrey a ingerire un’ingente quantità di pillole, minacciando di fare del male al bambino in caso contrario. Un pianto improvviso distrae però la ragazza, permettendo ad Audrey di intervenire e mettere in salvo il piccolo. Nella concitazione, Audrey fa cadere accidentalmente il passeggino che finisce sul marciapiede, diretto verso una strada trafficata.
La scena finale si gioca tutta sull’inganno: quando Brooklyn sta per colpire con il coltello Audrey e il neonato, si accorge che tra le sue braccia non c’è il bambino, ma un tronco avvolto in una coperta. Audrey, infatti, aveva previsto la mossa e approfittato della distrazione per sostituire il piccolo. La donna registra l’intera confessione di Brooklyn e chiama la polizia, ponendo fine alla spirale di violenza.
Con l’arresto di Elizabeth, Matt — marito di Audrey ingiustamente accusato — viene scagionato e rilasciato dal carcere. La protagonista può così tornare a occuparsi della sua famiglia e della sua attività. Nel finale, Audrey decide di ricominciare dallo stesso punto che aveva segnato la sua caduta: scrive infatti un’email alle madri che affrontano la depressione post-partum, proponendo loro un nuovo percorso di sostegno attraverso il progetto “Stroller Moms”.
Vendicherò mia madre si chiude quindi con il ritorno all’ordine e con la protagonista che riesce a ricostruire la propria vita dopo l’incubo vissuto. Il film lascia emergere un messaggio forte: la verità e la giustizia, anche se dolorose, rappresentano l’unico modo per interrompere un ciclo di vendetta destinato a distruggere chiunque ne resti coinvolto.



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