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Violenta una 11enne, ma lo stupratore seriale non è “mai stato considerato pericoloso”: si indaga su altri casi



Massimiliano Mulas, 45 anni, è stato arrestato a Venezia dopo aver aggredito sessualmente una bambina di 11 anni in un condominio di Mestre. Secondo l’avvocato difensore, l’uomo non era mai stato dichiarato socialmente pericoloso, nonostante i suoi precedenti penali. L’ultima condanna di Mulas risale al 2021, quando ha terminato di scontare la pena nel carcere di Lanusei e successivamente è tornato a vivere con la madre a Tempio Pausania.



Recentemente, Mulas ha pedinato la giovane vittima mentre usciva dalla palestra. La ragazzina, spaventata dalla presenza dell’uomo, ha tentato di contattare un’amica per ricevere supporto. Tuttavia, mentre stava per entrare nel palazzo, è stata bloccata e spinta all’interno. La violenza è stata interrotta dall’intervento di un condomino, che ha notato la scena e ha allertato le autorità. Mulas, con un passamontagna in testa, è riuscito a scappare, ma è stato arrestato poco dopo alla stazione di Mestre.

L’episodio di Mestre rappresenta solo l’ultimo di una serie di aggressioni sessuali che Mulas ha commesso dal 2002. La sua carriera criminale è iniziata con un tentativo di violenza ai danni di una turista mantovana di 33 anni a Pieve di Cavalese, per il quale è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Nel 2006, ha cercato di violentare una studentessa di 21 anni, ma la giovane è riuscita a fuggire. Due settimane dopo, ha tentato di aggredire un’altra ragazza sotto un condominio, ricevendo una condanna di 8 anni e 3 mesi.

Recentemente, Mulas è stato coinvolto anche in un procedimento a Perugia per un’altra aggressione su una ragazzina di 14 anni, avvenuta sei anni fa. Dopo il suo arresto a Venezia, le forze dell’ordine hanno avviato indagini su altri casi di violenza avvenuti nel Cuneese, dove Mulas è sospettato di aver tentato di violentare una bambina a Cervere nel novembre 2024.

La situazione ha suscitato indignazione tra le autorità locali. Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha espresso preoccupazione per la mancanza di misure preventive, affermando: “Com’è stato possibile? Se consideriamo i precedenti di chi è accusato di tale nefandezza, non sembra esserci risposta”. Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha sollevato interrogativi sul fatto che un individuo con un passato criminale così inquietante possa continuare a commettere crimini senza alcun controllo.

Davanti al giudice per la convalida del fermo, Mulas ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, come consigliato dal suo avvocato. Quest’ultimo, Ignazio Ballai, ha dichiarato di voler rispettare la vittima nel corso del processo e potrebbe richiedere un nuovo interrogatorio e una perizia psichiatrica nel mese di maggio.



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