Il ministero degli Esteri ucraino ha espresso una dura condanna nei confronti del regista e attore Woody Allen, accusandolo di aver legittimato, con la sua presenza, un evento ritenuto vicino alla propaganda del Cremlino. L’occasione è stata la Settimana Internazionale del Cinema di Mosca, in corso dal 23 al 27 agosto, a cui il regista statunitense ha preso parte con un intervento in collegamento video.
Attraverso una dichiarazione riportata da Ukrinform, il ministero ha definito la partecipazione di Allen “una vergogna e un insulto al sacrificio di attori e registi ucraini uccisi o feriti dai criminali di guerra russi nella loro guerra in corso contro l’Ucraina”. La nota prosegue sostenendo che, prendendo parte a un festival che include sostenitori e figure vicine a Vladimir Putin, Allen avrebbe scelto di “chiudere un occhio” sulle atrocità attribuite alle forze russe durante il conflitto.
L’intervento di Allen è avvenuto nel corso di un incontro con il regista russo Fyodor Bondarchuk, durante il quale il cineasta americano ha ricordato di aver conosciuto il padre di quest’ultimo, Serghei Bondarchuk, vincitore di un Premio Oscar per il film “Guerra e Pace” e insignito del titolo di Artista del Popolo dell’Unione Sovietica. Allen ha raccontato di aver visto l’intera pellicola, della durata di sette ore, in un solo giorno.
Nel dialogo con Bondarchuk, il regista ha espresso parole di apprezzamento per il cinema russo, ricordando i suoi viaggi a Mosca e a Leningrado (oggi San Pietroburgo) durante l’epoca sovietica. Ha descritto la sua esperienza nella città baltica come “non molto piacevole” al tempo dell’Urss, aggiungendo tuttavia che “tutto è cambiato” con la fine dell’Unione Sovietica.
Allen non ha escluso future collaborazioni cinematografiche con la Russia. Ha infatti dichiarato che, nel caso in cui un produttore russo gli proponesse un progetto comune, potrebbe pensare a un film dal titolo simbolico, “come si sta bene a Mosca e San Pietroburgo”.
La presa di posizione del ministero degli Esteri ucraino rientra in una serie di proteste contro figure pubbliche internazionali che accettano inviti o partecipano a eventi organizzati in Russia nonostante il conflitto ancora in corso. Kiev sottolinea come la partecipazione di artisti di fama mondiale a tali manifestazioni rischi di oscurare la gravità delle violenze subite dall’Ucraina, contribuendo indirettamente alla normalizzazione dell’immagine del Paese aggressore sul piano culturale e diplomatico.
Il coinvolgimento di Allen ha inevitabilmente suscitato reazioni contrastanti anche nell’ambiente cinematografico internazionale. Da un lato, l’apprezzamento del regista per la cultura e il cinema russi è stato visto come un omaggio alla storia artistica del Paese. Dall’altro, l’Ucraina considera questa scelta una legittimazione implicita delle politiche di Mosca e delle azioni militari che da oltre tre anni stanno devastando il territorio ucraino.
La Settimana Internazionale del Cinema di Mosca si svolge tradizionalmente con il sostegno delle istituzioni culturali russe e raccoglie ogni anno registi, attori e operatori del settore provenienti da diverse nazioni. In questa edizione, il festival ha voluto dare rilievo a personalità riconosciute a livello globale, come Allen, consolidando un’immagine di apertura internazionale che contrasta però con l’isolamento politico della Russia dovuto alle sanzioni e alle accuse legate alla guerra.
Il caso si inserisce in un contesto più ampio, in cui l’Ucraina continua a chiedere alla comunità internazionale fermezza nei confronti di Mosca non solo sul piano politico e militare, ma anche su quello culturale. L’obiettivo dichiarato è evitare che la Russia possa utilizzare eventi di grande visibilità per veicolare messaggi che minimizzino o distolgano l’attenzione dalle conseguenze della guerra.
Mentre la polemica prosegue, l’intervento di Woody Allen al festival di Mosca rimane al centro del dibattito, simbolo della complessa intersezione tra arte, cultura e politica in un momento storico segnato da tensioni internazionali e profonde divisioni.



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