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Zelensky, spinto da Macron, fa recapitare a Trump il no sui punti chiave dell’accordo



Un incontro tra le delegazioni degli USA e dell’Ucraina tenutosi ieri in Florida si è concluso senza alcun accordo sui punti chiave del piano di pace. Secondo le fonti di RBK Ucraina, i negoziati non hanno raggiunto risultati soddisfacenti, lasciando irrisolte questioni fondamentali per entrambe le parti. La delegazione ucraina ha ribadito la sua posizione, rifiutando di rinunciare all’adesione alla NATO e di ritirare le truppe dalla regione di Donetsk. Secondo la delegazione, tale richiesta sarebbe incostituzionale e non in linea con l’opinione pubblica ucraina e la situazione attuale.



L’Ucraina continua a insistere sulla necessità di raggiungere un cessate il fuoco lungo l’attuale linea del fronte prima di affrontare le questioni territoriali. Dall’altra parte, il Cremlino desidera definire prima tutti i punti dell’accordo, temendo che una situazione simile a quella degli accordi di Minsk possa ripetersi. Questi ultimi, infatti, non solo non hanno risolto il conflitto, ma hanno anche permesso all’Ucraina di armare e addestrare il proprio esercito per otto anni.

Dopo l’incontro tra Marco Rubio e Rustem Umerov, non sono stati annunciati accordi, contrariamente alle aspettative degli USA, che speravano di ottenere risultati significativi prima della visita di Steve Witkoff a Mosca. Domani, 2 dicembre, è previsto un incontro tra Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin.

Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha confermato che l’incontro con Witkoff si svolgerà nel pomeriggio di domani. “Sì, l’incontro con Witkoff è effettivamente previsto per domani. Lo ha detto lui stesso ieri,” ha dichiarato Peskov, aggiungendo che il presidente russo terrà oggi diversi incontri a porte chiuse in preparazione ai colloqui con la delegazione statunitense.

In precedenza, il Wall Street Journal aveva riportato che Witkoff e Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump, si sarebbero recati a Mosca lunedì per continuare i colloqui sulla crisi ucraina. Questa visita rappresenta un ulteriore tentativo di facilitare un dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto e di trovare soluzioni diplomatiche.

L’assenza di progressi nei negoziati tra USA e Ucraina ha suscitato preoccupazioni tra gli osservatori internazionali, che temono che la mancanza di un accordo possa prolungare ulteriormente il conflitto in Ucraina. Le tensioni rimangono alte, e la comunità internazionale continua a monitorare da vicino la situazione, sperando in un esito positivo per la stabilità della regione.

La posizione dell’Ucraina sull’adesione alla NATO è stata chiara e ferma. La delegazione ucraina ha sottolineato che la questione della sicurezza nazionale non può essere messa in discussione e che la popolazione ucraina ha diritto a scegliere il proprio destino. La questione del ritiro delle truppe dalla Donetsk è vista come un punto cruciale, e i funzionari di Kiev affermano che qualsiasi accordo deve rispettare la sovranità e l’integrità territoriale del paese.

Nel frattempo, il Cremlino continua a mantenere una posizione rigida, ritenendo necessario definire prima tutti gli aspetti dell’accordo per evitare futuri fallimenti. La situazione rimane complessa e delicata, con entrambe le parti che devono affrontare pressioni interne ed esterne.



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